mercoledì 19 settembre 2018

#1 Erasmus!

La mattina gli occhi si aprono piano, e prima che riprendano la loro massima funzionalità ci vuole sempre tempo, ma cammini nel corridoio di casa con passi certi perché sai benissimo in che ordine la tua giornata si svolgerà! lo sai fino a che aprendoli non trovi le stesse mura, le foto, il mare ad accoglierli, non trovi il caffe sempre nello stesso posto, gli angoli dei mobili tanto studiati colpiscono inaspettatamente il mignolo del piede!. Ed è così che dai il benvenuto all’Erasmus… 
L’odore della città non è quello al quale sei abituato, ma dopo pochi minuti già nei hai i polmoni pieni, questa è una delle caratteristiche delle esperienze all'estero, sono come scontrarsi contro un muro, non ci sono freni, niente protezioni, solo te  che vieni presa a schiaffi dal mondo. Tutto dipende da te: vuoi che queso schiaffo faccia male, vuoi che lasci quel segno rosso dolorante sulla pelle, oppure preferisci lo schiaffetto amichevole sulla spalla di un amico. 
Però l'Erasmus è un vero e proprio scontro di boxe a volte: 
- il primo cazzotto lo prendi prima ancora di partire, quando hai talmente tanti documenti da compilare ed inviare che sicuramente ne sbaglierai uno e dovrai ricominciare, e in questi momenti non fare ciò che il tuo cervello ti dirà: " mandiamo una mail all'ufficio assistenza, uffici internazionali, o comunque siano chiamati nelle vostre università" NO! State lontano da ogni ufficio perché come voi cercherete di esporre i vostri dubbi, loro faranno in modo di farli moltiplicare senza mai dare una risposta a quelli precedenti...
- secondo cazzotto: le valigie, per chi mi conosce e mi ha gia seguito nei viaggi precedenti sa che io sono terrorizzata da quella "grossa borsa da viaggio per riporvi indumenti od oggetti personali". Puntualmente faccio liste su liste, tiro fuori le valigie due settimane prima della partenza, ma poi? poi niente tutto verrà procrastinato al giorno precedente alla inizio dell'avventura  per poi addirittura finire di chiuderla 3 ore prima del volo, e scoprire che... Pesa troppo! cosa tolgo, cosa non tolgo, ci penso, la apro, la smonto, la chiudo e decido di lasciarla così e fare gli occhi dolci a quelli dei check-in!! 
- terzo cazzotto: questo è quello che mette KO in molti, anche i migliori.. Casa e coinquilini... per chi ci è passato se che è un argomento molto delicato. Passi mesi a cercare la casa perfetta, che non costi troppo, che non sia troppo piccola, che sia in centro ed allo stesso tempo vicino all'università! Non ci vuoi italiani, ma neanche stranieri che mangiano cipolle tutti i giorni, non vuoi quelli che non si lavano, non vuoi quelli che fumano, vuoi quelli che sono sempre pronti a far festa, quelli puliti, ma non troppo ordinati, quelli carini ma non troppo perché i flirt in casa non sono ammessi! Quelli che ti facciano sentire a casa, ma allo stesso tempo lontano dalla tua famiglia, li voglio: simpatici, alti, bassi, grassi, magri, biondi, mori... ed è così che ti ritrovi a cantare la canzone di fabri fibra, allora fai richiamo alla tua pazienza e prendi questa maledetta casa! 

Se questo terzo cazzotto non ti ha steso, non ti preoccupare c'è il quarto! 
Università ospitante: bello, bellissimo, tutti ti diranno che non si studia in erasmus, che ti ubriachi tutte le sere, che esci sempre, che non fai mai nulla! Ma poi arrivi sul posto e ti iniziano a dire che tutti i documenti che hai compilato sono sbagliati, devi ricominciare, devi cambiare esami, piani, che avrai un esonero ogni due settimane, che hai l'obbligo di frequenza, e c'è gente che sviene... " Ma come obbligo di frequenza, io in Italia non andavo neanche quando c'erano gli esami ora devo anche frequentare..." E quelli che non erano stati uccisi dai coinquilini e case orribili, sono appena morti nel corridoio di un università della quale sai a malapena il nome! 

- quinto cazzotto: lo prendi quando capisci che è vero che l'erasmus è una festa continua, che esci sempre, mai prima di mezzanotte, che bevi, perché l'alcol all'estero è sempre super cheap, che vai a ballare tutte le sere, perché le discoteche sono gratis, che fai le 6 di mattina anche di lunedì sera perché ti trovi a parlare davanti ad una birra, ad una cerveza nel mio caso, sangria, tinto de verano, sidra, e tanti altri alcolici che faranno molto presto a cazzotti nel tuo stomaco. Saluterai tutti, ti presenterai a chiunque, e questo perché sei in Erasmus, sei felice, spensierato, anche se domani il tuo quinto cazzotto arriverà alle 7:30 di mattina, dalla sveglia che ti ricorda che hai lezione alle 9, e se non te lo da la sveglia perché non la senti o fai finta di non sentirla te lo darà la tua coinquilina perché lei vuole dormire e quindi si SPEGNI STA CAZZO DI SVEGLIA! E preparati per questi 5 mesi che questi momenti si vivono una volta sola! 

venerdì 3 giugno 2016

ULTIMO POST!

Questa sarà l'ultima pagina della mia storia, della mia esperienza e come ogni fine ha bisogno di un felici per sempre e contenti! Siamo sicuri che per gli exchange students esista veramente questo finale?... Ognuno ha la sua storia, momenti belli e brutti, marchi sulla pelle, ed ognuno li ricorda in modo differente. Io i miei li ricorderò sempre con il sorriso, o meglio per ora sono più lacrime, la federa bianca del cuscino macchiata di lacrime e mascara ne è la prova, perché non si può guardare indietro a tutti quei momenti e sapere che sono finiti e non piangere. 

Gli ultimi giorni sono una tortura, ti svegli piangendo e vai a letto piangendo, passi il pomeriggio con amici che forse non rivedrai mai più, passi giornate con una famiglia che non abiterà più sotto il tuo stesso tetto. Abbracci e saluti tutti dicendo "ci rivedremo", ma sai benissimo che per la maggior parte dei casi non succederà mai, metti quel sorriso sulla faccia anche se dentro stai morendo, il cuore ti si sta squarciando. Se pensavate che salutare tutti i vostri amici e parenti in Italia fosse stato difficile, benvenuti nell'inferno quando dovrete salutare tutti in America, perché mentre in Italia era un arrivederci, qui sarà un addio... 

Vorresti solo mandare a fanculo tutti quelli che ti scrivono -2 e torni, - 1 ci sei quasi! Nonostante tu gli voglia un bene dell'anima, dentro di te puoi solo immaginare di prendere e tirare il telefono per terra! -2 Un par di palle... 
E cerchi di non dire come ti senti, perché non puoi dire ai tuoi più cari amici o alla tua famiglia, che tu vorresti restare qui, che la valigia la bruceresti anche se ci hai messo tre cazzo di settimane a farla, non puoi dirgli che non ti importa più se il cibo di merda ti ha fatto ingrassare di duecento chili, perché nessuno ti darà indietro la gioia di mangiare uno smore durante un campeggio, o la gioia di ordinare un panino con extra dose di patatine fritte e una bibita grande! Nessuno capirà che il cibo italiano ti manca, ma che solo il pensiero di fare colazione senza beagol, uova e bacon ti uccide dentro! 

Non puoi dire alla famiglia che ti ha lasciato andare e che ti è mancata per dieci mesi incessantemente, che ora che manca una settimana non ti interessa più niente, bruceresti il passaporto pur di non tornare! 

Non puoi dire che nonostante sei stata dieci mesi a pensare alla mega feste italiane, a come ti vestivi e alla gioia di sistemarsi, che ora non te ne frega più nulla perché in america era gia tanto se ti mettevi il reggiseno per uscire di casa, che indossare un calzino diverso dall'altro ti aiutava a non pensare al problema che la lavatrice fa sparire i calzini, e diminuiva lo stress per cercarli in coppia, e che ogni volta che invitavi tutte le tue amiche a casa, in pigiama per guardare Netflix e mangiare ali di pollo fritte ti sentivi come se stesse facendo una festa in mezzo a Roma. 

Non puoi dire che hai lodato la scuola italiana tutto l'anno dando degli ignoranti a tutti gli americani, quando ora non distingui congiuntivo e condizionale, quando le h non sono più mute come ti hanno detto alle elementari perché tra old e hold c'è parecchia differenza, quando invece di dire "ci siamo congelati" dici "abbiamo congelato" e nonostante ti correggano tu non vedi dove tu abbia sbagliato! 

Non puoi dire che sei arrivata odiando musica country, cowboys e chi mastica tabacco, perché ora tornerai con tanto di stivali e cappello da cowgirl, cantando country a squarciagola. 

Non puoi dire che ti mancherà fare la figa parlando inglese con il tuo accento italiano, solo perché così si rimorchia di più! 


Ci sono tante cose che non diciamo, ma qualcuno deve pur dirle certe cose! Chiedo scusa per il linguaggio poco fine, se lo legge mio nonno sicuramente mi dirà "sono parole poco carine, sulla bocca di una ragazza così caruccia"! 
Ma come tutti gli italiani sanno bene alcune parole servono come rafforzativo della frase, e come sfogo personale! Spero che nessuno si sia offeso, vi amo tutti Pace&Amore. 

martedì 3 maggio 2016

#57 Sognare fuori dalle lenzuola!

"Da questo tuo viaggio ho capito che nella vita c'è chi è nato per volare e chi per stare a terra e non si possono chiudere le ali a chi è nato per volare. I tuoi sogni sono differenti dai miei, ma rispetterò qualunque decisione prenderai lungo il tuo cammino." -Messaggio di una mamma, alla figlia, dopo aver passato nove mesi senza vederla, e doverne aspettare ancora uno. Messaggio di una mamma, LA MIA MAMMA!

Sono passati nove mesi, e vorrei riuscire a scrivere di tutti quei momenti di merda passati a piangere, di tutte quelle notti insonni a pensare, di tutte quelle volte che ho scritto un post che non ho mai pubblicato, vorrei poter descrivere cosa si prova quando non si capisce e quando non si viene capiti, quando si ha diciassette anni ma ci si esprime come se se ne avessero 2, tutte le volte che si sorride ma si vuole piangere, tutte le volte che camminando a testa alta ma ti è sembrato di cadere. Vorrei poter descrivere cosa si prova quando inizi la tua avventura e non è niente di tutto quello che avevi pensato, quando il mondo ti cade addosso, quando le tue certezze crollano, e tu sei in ginocchio cercando di rialzarti...
E poi vorrei poter descrivere come ci si sente quando le cose cambiano, quando stai correndo, volando, sognando e non hai il vento contro, quando tutto sempre essere dalla tua parte, vorrei poter riuscire a descrivere il rapporto con una famiglia che nel mio caso non conoscevo tre mesi fa, perché alla fine il posto non è importante, la differenza la fanno le persone.
Vorrei poter descrivere le lacrime di gioia e dolore quando vedi i giorni volare, quando vedi la fine di tutto questo così vicina.
Vorrei parlarne, raccontare, ma alla fine se non vivi non puoi capire, non puoi capire come ci si sente, non puoi capire le emozioni che si provano e la paura di non poterle rivivere mai più.
Un'esperienza come questa ti porta a sognare fuori dalla lenzuola, il piccolo mondo ora non basta più, questa esperienza è come una chiave che apre la porta del mondo.

Così piccoli in un mondo così grande, in un mondo che fa paura, e come il futuro non ci danno stabilità o sicurezza, e così ci si abitua ad affrontare le cose giorno dopo giorno.
Ma se sogni fuori dalla lenzuola non ti piace fare le cose passo dopo passo, ti piace tuffarti, immergerti nelle cose e trovare il modo per venirne fuori, ti piace vivere, andare all'avventura e come un bravo cittadino del mondo ti ritroverai sicuro e stabile ovunque, perchè hai bisogno solo di te stesso per esserlo! Questa è una delle cose più importanti che ho imparato in questa esperienza! Quando esci dalle mura di casa, quando esci dalla tua realtà, dalla tua bolla inizierai a vivere e a conoscerti, scoprirai i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli, scoprirai i tuoi limiti e imparerai ad oltrepassarli.

In molti vedono l'anno all'estero come un modo per imparare una lingua, senza contare tutte le lezioni di vita o tutti i cambiamenti che hai fatto per sopravvivere, alla fine del tragitto, alla fine del viaggio, ti rimarrà molto di più della lingua, per questo io consiglio di andare, partire, allontanarsi dal proprio mondo ed iniziare ad esplorare, vedere le cosa da una prospettiva diversa.
Solo dopo che lo avete fatto potrete capire tutti i sentimenti che ho provato, le emozioni, quelle belle e quelle brutte, tutti i pianti e le risate. Sono cose che puoi capire solo se le vivi, se come me sei una persona che sogna fuori dalle coperte!

lunedì 18 aprile 2016

#56 PROM!!

Il sogno di vivere in un film si è avverato, il PROM, il tanto atteso ballo di fine anno. Come si vede nei film ed anche meglio, a differenza del Homecoming e del WinterFormal, il Prom è stato spettacolare, ed ha racchiuso al meglio l'esperienza americana.

Il Prom è un ballo scolastico alla quale nella mia scuola possono partecipare solamente i ragazzi degli ultimi due anni, Junior e Senior. Come anche negli altri due balli il ragazzo invita la ragazza, e come al solito io ho preferito andarci con le mie amiche (RAGAZZI ITALIANI TUTTA LA VITA!).
Per questo ballo solitamente si tende ad avere un vestito lungo, per il quale alcune ragazze arrivano a spendere anche 500$. Io dopo varie avventure sulla ricerca del vestito perfetto sono finita con il farmelo prestare...


Il diluvio universale non ha di certo aiutato a rendere quella giornata speciale, ma mi ha assicurato la febbre il giorno dopo... 

Come sempre c'è stata la cena con le amiche, e poi siamo andate a vedere la sfilata di tutte le coppiette che sfilavano per uno dei giorni più importanti del high school. Dopo la sfilata, c'è stato il ballo, musica fortunatamente decente e ho mostrato che fortunatamente si può ballare e divertirsi anche senza "Grinding", che ha quanto pare sembra essere l'unico modo che conoscono di ballare... 

Mi sono sentita un po' come Cenerentola, perché a mezzanotte era tutto finito, e le scarpette non le ho perse le ho semplicemente levate e tirate in un angolo dopo due ore che ballavamo! 

Questo è un piccolo riassunto di quello che è stato il mio Prom, ma questa è una di quelle cose che devi vivere per capire, io fortunatamente posso spuntarla dalla mia Bucket list.


mercoledì 23 marzo 2016

#55 Il diritto di viaggiare.

Mi ritrovo in un mondo che mi fa paura, un mondo he mi sta rubando i sogni, un mondo di cattiverie, odio, paura, un mondo che mi spaventa perché' un attimo di serenità può trasformarsi in terrore!
Nel momento che viene attaccato un aeroporto, ci viene portato via il diritto di essere liberi, la possibilità' di scoprire, imparare, la possibilità di andare dove i piedi non ci possono portare.

Quando parlo di liberta' mi vedo con valigia e passaporto, quando parlo di liberta' immagino tutte le cose che si possono imparare viaggiando e che la scuola o un libro non potranno mai insegnarti, libertà  e' la possibilità di esprimere cosa si pensa, e sapere come farlo.
Non dobbiamo permettere a nessuno di levarci il diritto di essere liberi, il diritto di poter andare oltre a quella stupida linea immaginaria che divide stati e cataloga persone per lingua, colore e religione.
Quando ti levano il diritto di essere libero, ti levano il diritto di imparare, di guardare le cose con i tuoi occhi, di avere pensieri diversi dalla massa, levandoti il diritto di imparare, ti levano la possibilità di coltivare le tue idee e i tuoi pensieri, così da creare un branco di pecore incapace di pensare, di ribellassi, un branco di ignoranti pronti a giudicare senza il minimo fondamento.

Viaggiare mi ha insegnato il vero valore dell'apparenza, mi ha insegnato a non giudicare, mi ha insegnato a vivere con persone che hanno tutto e con persone che non hanno niente, mi ha insegnato a convivere con persone con diversi pensieri, diverse abitudini, diversa religione e razza, mi ha insegnato ad andare oltre a quegli stupidi stereotipi che la società ci impone.
Viaggiare mi ha insegnato che le droghe non sono l'unica cosa a creare dipendenza, ma lo sono anche tutti quegli odori e sapori che scopri solo quando viaggi, lo sono i sorrisi e gli occhi di tutte le persone che hai incontrato, lo sono le notti insonni perche' ad un letto nuovo non ci si abitua mai.

Non bisognerebbe mai smettere di viaggiare, anche se si ha paura, non bosogna permettere a nessuno di rubarti le sensazioni che si prova solo viaggiando. Perche' ogni valigia piena, ogni timbro sul passaporto, ogni aereo preso stanno a rappresentare la persona che sei diventata.



sabato 19 marzo 2016

#54 Sette mesi...

Ci si tuffa, con la mente senza pensieri, tutto così intenso, breve, affascinante, non si ha neanche il tempo per respirare, non si può respirare, secondi, minuti, ore preziose sprecate, bisogna dare il meglio, mostrare tutto ciò che si sa fare ed imparare il più possibile, tutto in quel piccolissimo arco di tempo. Non importa quanto si è stanchi, non importa se ti manca l’aria, non si sente il dolore, si ha così poco tempo per pensarci, sorriso a trentadue denti e tutto in un fiato fino alla fine! Ed alla fine non importa il dolore o la stanchezza, vuoi solamente rifarlo, ora ne sei dipendente!

Ora indovinate che cos’è…

Sette mesi fa vi avrei descritto una gara di nuoto sincronizzato, ora vi sto descrivendo l’anno all’estero dal il mio punto di vista, un punto di vista che è cambiato con il tempo, si è evoluto insieme alla mia persona. 
L’anno all’estero è un po come una gara, ti tuffi ad occhi chiusi, senza pensare a nulla, perché quando inizi a pensare sei fottuto, e dopo pochi secondi ti ritrovi immerso di pensieri, problemi, avventure, ed ora sta a te risolvere tutto, stai stanco, avvilito, dolorante, ma non importa perché non hai tempo per riposarti, se ti fermi sei perduto, così vai avanti… Sul finale accadono le cose migliori, ti guardi intorno c’è chi spera che tu cada, fallisca, c’è chi tifa per te, e c’è chi lotta con te. E poi tra tutta questa gente ci sei tu, che stai crescendo tra i tuoi dolori e la tua stanchezza perché non hai mollato, ci sei tu che finalmente ti stai divertendo, ma purtroppo è finita, ed oramai ne sei dipendente! 
Tutto finisce, dopo 228 giorni negli Stati Uniti, Colorado, Montrose… Una città che forse sono l’unica a conoscere, ma che mi ha dato tanto, e così ad un soffio dal mio ritorno non so se mi spaventa di più rimanere o tornare.
Mi sono sempre chiesta cosa spinga tutti gli exchange student a non voler più tornare ed ora io posso assicurarvi dal mio punto di vista che: non voglio tornare perché amo la mia nuova vita, amo i miei nuovi amici, amo la mia nuova me ed allo stesso tempo sono così spaventata di tornare, così spaventata di trovare cambiamenti, perché alla fine parliamoci chiaro, tutto cambierà! Tutto cambierà perché saremo noi i primi ad essere cambiati. Saremo noi i primi ad aver bisogno della nostra libertà e ad aver paura della solitudine allo stesso tempo. 

Io una tra le tante cose che ho imparato è che i legami con le persone, gli oggetti i luoghi ti impediranno di essere libero, perché non esiste libertà senza solitudine, il problema è che non è facile convivere con la solitudine...

lunedì 22 febbraio 2016

#53 CAMBIO DI FAMIGLIA

14 Febbraio 2016, come ogni domenica mattina stavo parlando con i miei genitori degli State, che non erano andati benissimo, ma che erano stati molto divertenti, una di quelle esperienze che quando sei in un team non puoi non provare... Comunque stavo parlando, ed il mio telefono comincia a squillare, guardo era il numero della mia local coordinator, e subito mille domande: cosa ho fatto? cosa c'è che non va? Rispondo, e dopo quei dieci secondi che mi ci vogliono per cambiare lingua, inizio a capire. Ha iniziato dicendomi, non è colpa tua non hai fatto nulla di male, la vita può cambiare e non possiamo controllarla, e poi mi dice LA TUA FAMIGLIA NON PUO' PIU' TENERTI...
Dopo sette mesi che vivi con quella famiglia, in quella casa, dopo sette mesi che hai costruito la tua quotidianità, ti viene strappato tutto da sotto le mani e tu puoi solo pensare: STESSA AVVENTURA PARTE 2, che i giochi abbiano inizio!
Senza pensarci due volte dico che c'è questa mia amica che vorrebbe ospitarmi, sono persone molto gentili, dolci, disponibili e così inizia una settimana di chiamate, documenti, applicazioni. Sembrava come se fosse ricominciato tutto, tutta l'euforia di ripartire, di cambiare.
Ho iniziato a dormire qualche notte in quella che sarebbe stata la mia nuova casa ed era tutto diverso, sentivo come se mi fosse mancato qualcosa per molto tempo. Ho iniziato finalmente a sentirmi parte di qualcosa, l'atmosfera era diversa, mi sentivo e mi sento in un modo che non si può neanche spiegare.
Ora ho una sorella che è un anno più piccola di me, con la quale ho fatto nuoto e crossfit insieme, continueremo a fare crossfit durante marzo ed inizieremo a fare lacrosse insieme ad aprile, passiamo serate intere a guardare film e piangere, ci facciamo le unghie i capelli e poi usciamo.
Il sogno di ogni exchange student!


Ma a volte ci dimentichiamo che dietro tutto questo c'è pur sempre una teenager, che si trova ad affrontare tutto da sola, con pensieri contrastanti, rabbia, entusiasmo, tristezza, malinconia, felicità, tutto insieme e a volte ti chiedi se veramente si può reggere tutto questo senza scoppiare! Perché quando sei un exchange student non puoi avere quelle giornate no e iniziare a strillare piangere ed essere incazzato con il mondo, quando sei un exchange student non puoi comportarti come un adolescente, non puoi pensare e reagire come tutti i tuoi coetanei. Quando sei un exchange student impari a convivere con pazienza, maturità e comprensione.
Ci sono giorni che rimpiango quella parte da adolescente che è stata quasi cancellata in me, ci sono giorni dove vorrei strillare e piangere, giorni che vorrei dire no questo non lo faccio, giorni che non voglio pulire nulla e vivere nel mio disordine, giorni dove il letto è il mio migliore amico. Ma quando la mattina la sveglia suona e mi alzo senza dire una parola, perché non ci sono mamma e papà a chiamarmi altre e trecento volte, quando a tavola non c'è nulla e mi preparo il pranzo, perché non c'è nessuno a cui gridare HO FAME, quando lavo, stiro e passo l'aspirapolvere perché se non lo faccio io non ci sarà nessuno che mi metterà le mutande pulite nel cassetto, quando faccio tutto questo sono fiera di me!
Partiamo tutti con l'obbiettivo della lingua, senza sapere che alla fine ci lascia molto più di quello...