venerdì 3 giugno 2016

ULTIMO POST!

Questa sarà l'ultima pagina della mia storia, della mia esperienza e come ogni fine ha bisogno di un felici per sempre e contenti! Siamo sicuri che per gli exchange students esista veramente questo finale?... Ognuno ha la sua storia, momenti belli e brutti, marchi sulla pelle, ed ognuno li ricorda in modo differente. Io i miei li ricorderò sempre con il sorriso, o meglio per ora sono più lacrime, la federa bianca del cuscino macchiata di lacrime e mascara ne è la prova, perché non si può guardare indietro a tutti quei momenti e sapere che sono finiti e non piangere. 

Gli ultimi giorni sono una tortura, ti svegli piangendo e vai a letto piangendo, passi il pomeriggio con amici che forse non rivedrai mai più, passi giornate con una famiglia che non abiterà più sotto il tuo stesso tetto. Abbracci e saluti tutti dicendo "ci rivedremo", ma sai benissimo che per la maggior parte dei casi non succederà mai, metti quel sorriso sulla faccia anche se dentro stai morendo, il cuore ti si sta squarciando. Se pensavate che salutare tutti i vostri amici e parenti in Italia fosse stato difficile, benvenuti nell'inferno quando dovrete salutare tutti in America, perché mentre in Italia era un arrivederci, qui sarà un addio... 

Vorresti solo mandare a fanculo tutti quelli che ti scrivono -2 e torni, - 1 ci sei quasi! Nonostante tu gli voglia un bene dell'anima, dentro di te puoi solo immaginare di prendere e tirare il telefono per terra! -2 Un par di palle... 
E cerchi di non dire come ti senti, perché non puoi dire ai tuoi più cari amici o alla tua famiglia, che tu vorresti restare qui, che la valigia la bruceresti anche se ci hai messo tre cazzo di settimane a farla, non puoi dirgli che non ti importa più se il cibo di merda ti ha fatto ingrassare di duecento chili, perché nessuno ti darà indietro la gioia di mangiare uno smore durante un campeggio, o la gioia di ordinare un panino con extra dose di patatine fritte e una bibita grande! Nessuno capirà che il cibo italiano ti manca, ma che solo il pensiero di fare colazione senza beagol, uova e bacon ti uccide dentro! 

Non puoi dire alla famiglia che ti ha lasciato andare e che ti è mancata per dieci mesi incessantemente, che ora che manca una settimana non ti interessa più niente, bruceresti il passaporto pur di non tornare! 

Non puoi dire che nonostante sei stata dieci mesi a pensare alla mega feste italiane, a come ti vestivi e alla gioia di sistemarsi, che ora non te ne frega più nulla perché in america era gia tanto se ti mettevi il reggiseno per uscire di casa, che indossare un calzino diverso dall'altro ti aiutava a non pensare al problema che la lavatrice fa sparire i calzini, e diminuiva lo stress per cercarli in coppia, e che ogni volta che invitavi tutte le tue amiche a casa, in pigiama per guardare Netflix e mangiare ali di pollo fritte ti sentivi come se stesse facendo una festa in mezzo a Roma. 

Non puoi dire che hai lodato la scuola italiana tutto l'anno dando degli ignoranti a tutti gli americani, quando ora non distingui congiuntivo e condizionale, quando le h non sono più mute come ti hanno detto alle elementari perché tra old e hold c'è parecchia differenza, quando invece di dire "ci siamo congelati" dici "abbiamo congelato" e nonostante ti correggano tu non vedi dove tu abbia sbagliato! 

Non puoi dire che sei arrivata odiando musica country, cowboys e chi mastica tabacco, perché ora tornerai con tanto di stivali e cappello da cowgirl, cantando country a squarciagola. 

Non puoi dire che ti mancherà fare la figa parlando inglese con il tuo accento italiano, solo perché così si rimorchia di più! 


Ci sono tante cose che non diciamo, ma qualcuno deve pur dirle certe cose! Chiedo scusa per il linguaggio poco fine, se lo legge mio nonno sicuramente mi dirà "sono parole poco carine, sulla bocca di una ragazza così caruccia"! 
Ma come tutti gli italiani sanno bene alcune parole servono come rafforzativo della frase, e come sfogo personale! Spero che nessuno si sia offeso, vi amo tutti Pace&Amore. 

martedì 3 maggio 2016

#57 Sognare fuori dalle lenzuola!

"Da questo tuo viaggio ho capito che nella vita c'è chi è nato per volare e chi per stare a terra e non si possono chiudere le ali a chi è nato per volare. I tuoi sogni sono differenti dai miei, ma rispetterò qualunque decisione prenderai lungo il tuo cammino." -Messaggio di una mamma, alla figlia, dopo aver passato nove mesi senza vederla, e doverne aspettare ancora uno. Messaggio di una mamma, LA MIA MAMMA!

Sono passati nove mesi, e vorrei riuscire a scrivere di tutti quei momenti di merda passati a piangere, di tutte quelle notti insonni a pensare, di tutte quelle volte che ho scritto un post che non ho mai pubblicato, vorrei poter descrivere cosa si prova quando non si capisce e quando non si viene capiti, quando si ha diciassette anni ma ci si esprime come se se ne avessero 2, tutte le volte che si sorride ma si vuole piangere, tutte le volte che camminando a testa alta ma ti è sembrato di cadere. Vorrei poter descrivere cosa si prova quando inizi la tua avventura e non è niente di tutto quello che avevi pensato, quando il mondo ti cade addosso, quando le tue certezze crollano, e tu sei in ginocchio cercando di rialzarti...
E poi vorrei poter descrivere come ci si sente quando le cose cambiano, quando stai correndo, volando, sognando e non hai il vento contro, quando tutto sempre essere dalla tua parte, vorrei poter riuscire a descrivere il rapporto con una famiglia che nel mio caso non conoscevo tre mesi fa, perché alla fine il posto non è importante, la differenza la fanno le persone.
Vorrei poter descrivere le lacrime di gioia e dolore quando vedi i giorni volare, quando vedi la fine di tutto questo così vicina.
Vorrei parlarne, raccontare, ma alla fine se non vivi non puoi capire, non puoi capire come ci si sente, non puoi capire le emozioni che si provano e la paura di non poterle rivivere mai più.
Un'esperienza come questa ti porta a sognare fuori dalla lenzuola, il piccolo mondo ora non basta più, questa esperienza è come una chiave che apre la porta del mondo.

Così piccoli in un mondo così grande, in un mondo che fa paura, e come il futuro non ci danno stabilità o sicurezza, e così ci si abitua ad affrontare le cose giorno dopo giorno.
Ma se sogni fuori dalla lenzuola non ti piace fare le cose passo dopo passo, ti piace tuffarti, immergerti nelle cose e trovare il modo per venirne fuori, ti piace vivere, andare all'avventura e come un bravo cittadino del mondo ti ritroverai sicuro e stabile ovunque, perchè hai bisogno solo di te stesso per esserlo! Questa è una delle cose più importanti che ho imparato in questa esperienza! Quando esci dalle mura di casa, quando esci dalla tua realtà, dalla tua bolla inizierai a vivere e a conoscerti, scoprirai i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli, scoprirai i tuoi limiti e imparerai ad oltrepassarli.

In molti vedono l'anno all'estero come un modo per imparare una lingua, senza contare tutte le lezioni di vita o tutti i cambiamenti che hai fatto per sopravvivere, alla fine del tragitto, alla fine del viaggio, ti rimarrà molto di più della lingua, per questo io consiglio di andare, partire, allontanarsi dal proprio mondo ed iniziare ad esplorare, vedere le cosa da una prospettiva diversa.
Solo dopo che lo avete fatto potrete capire tutti i sentimenti che ho provato, le emozioni, quelle belle e quelle brutte, tutti i pianti e le risate. Sono cose che puoi capire solo se le vivi, se come me sei una persona che sogna fuori dalle coperte!

lunedì 18 aprile 2016

#56 PROM!!

Il sogno di vivere in un film si è avverato, il PROM, il tanto atteso ballo di fine anno. Come si vede nei film ed anche meglio, a differenza del Homecoming e del WinterFormal, il Prom è stato spettacolare, ed ha racchiuso al meglio l'esperienza americana.

Il Prom è un ballo scolastico alla quale nella mia scuola possono partecipare solamente i ragazzi degli ultimi due anni, Junior e Senior. Come anche negli altri due balli il ragazzo invita la ragazza, e come al solito io ho preferito andarci con le mie amiche (RAGAZZI ITALIANI TUTTA LA VITA!).
Per questo ballo solitamente si tende ad avere un vestito lungo, per il quale alcune ragazze arrivano a spendere anche 500$. Io dopo varie avventure sulla ricerca del vestito perfetto sono finita con il farmelo prestare...


Il diluvio universale non ha di certo aiutato a rendere quella giornata speciale, ma mi ha assicurato la febbre il giorno dopo... 

Come sempre c'è stata la cena con le amiche, e poi siamo andate a vedere la sfilata di tutte le coppiette che sfilavano per uno dei giorni più importanti del high school. Dopo la sfilata, c'è stato il ballo, musica fortunatamente decente e ho mostrato che fortunatamente si può ballare e divertirsi anche senza "Grinding", che ha quanto pare sembra essere l'unico modo che conoscono di ballare... 

Mi sono sentita un po' come Cenerentola, perché a mezzanotte era tutto finito, e le scarpette non le ho perse le ho semplicemente levate e tirate in un angolo dopo due ore che ballavamo! 

Questo è un piccolo riassunto di quello che è stato il mio Prom, ma questa è una di quelle cose che devi vivere per capire, io fortunatamente posso spuntarla dalla mia Bucket list.


mercoledì 23 marzo 2016

#55 Il diritto di viaggiare.

Mi ritrovo in un mondo che mi fa paura, un mondo he mi sta rubando i sogni, un mondo di cattiverie, odio, paura, un mondo che mi spaventa perché' un attimo di serenità può trasformarsi in terrore!
Nel momento che viene attaccato un aeroporto, ci viene portato via il diritto di essere liberi, la possibilità' di scoprire, imparare, la possibilità di andare dove i piedi non ci possono portare.

Quando parlo di liberta' mi vedo con valigia e passaporto, quando parlo di liberta' immagino tutte le cose che si possono imparare viaggiando e che la scuola o un libro non potranno mai insegnarti, libertà  e' la possibilità di esprimere cosa si pensa, e sapere come farlo.
Non dobbiamo permettere a nessuno di levarci il diritto di essere liberi, il diritto di poter andare oltre a quella stupida linea immaginaria che divide stati e cataloga persone per lingua, colore e religione.
Quando ti levano il diritto di essere libero, ti levano il diritto di imparare, di guardare le cose con i tuoi occhi, di avere pensieri diversi dalla massa, levandoti il diritto di imparare, ti levano la possibilità di coltivare le tue idee e i tuoi pensieri, così da creare un branco di pecore incapace di pensare, di ribellassi, un branco di ignoranti pronti a giudicare senza il minimo fondamento.

Viaggiare mi ha insegnato il vero valore dell'apparenza, mi ha insegnato a non giudicare, mi ha insegnato a vivere con persone che hanno tutto e con persone che non hanno niente, mi ha insegnato a convivere con persone con diversi pensieri, diverse abitudini, diversa religione e razza, mi ha insegnato ad andare oltre a quegli stupidi stereotipi che la società ci impone.
Viaggiare mi ha insegnato che le droghe non sono l'unica cosa a creare dipendenza, ma lo sono anche tutti quegli odori e sapori che scopri solo quando viaggi, lo sono i sorrisi e gli occhi di tutte le persone che hai incontrato, lo sono le notti insonni perche' ad un letto nuovo non ci si abitua mai.

Non bisognerebbe mai smettere di viaggiare, anche se si ha paura, non bosogna permettere a nessuno di rubarti le sensazioni che si prova solo viaggiando. Perche' ogni valigia piena, ogni timbro sul passaporto, ogni aereo preso stanno a rappresentare la persona che sei diventata.



sabato 19 marzo 2016

#54 Sette mesi...

Ci si tuffa, con la mente senza pensieri, tutto così intenso, breve, affascinante, non si ha neanche il tempo per respirare, non si può respirare, secondi, minuti, ore preziose sprecate, bisogna dare il meglio, mostrare tutto ciò che si sa fare ed imparare il più possibile, tutto in quel piccolissimo arco di tempo. Non importa quanto si è stanchi, non importa se ti manca l’aria, non si sente il dolore, si ha così poco tempo per pensarci, sorriso a trentadue denti e tutto in un fiato fino alla fine! Ed alla fine non importa il dolore o la stanchezza, vuoi solamente rifarlo, ora ne sei dipendente!

Ora indovinate che cos’è…

Sette mesi fa vi avrei descritto una gara di nuoto sincronizzato, ora vi sto descrivendo l’anno all’estero dal il mio punto di vista, un punto di vista che è cambiato con il tempo, si è evoluto insieme alla mia persona. 
L’anno all’estero è un po come una gara, ti tuffi ad occhi chiusi, senza pensare a nulla, perché quando inizi a pensare sei fottuto, e dopo pochi secondi ti ritrovi immerso di pensieri, problemi, avventure, ed ora sta a te risolvere tutto, stai stanco, avvilito, dolorante, ma non importa perché non hai tempo per riposarti, se ti fermi sei perduto, così vai avanti… Sul finale accadono le cose migliori, ti guardi intorno c’è chi spera che tu cada, fallisca, c’è chi tifa per te, e c’è chi lotta con te. E poi tra tutta questa gente ci sei tu, che stai crescendo tra i tuoi dolori e la tua stanchezza perché non hai mollato, ci sei tu che finalmente ti stai divertendo, ma purtroppo è finita, ed oramai ne sei dipendente! 
Tutto finisce, dopo 228 giorni negli Stati Uniti, Colorado, Montrose… Una città che forse sono l’unica a conoscere, ma che mi ha dato tanto, e così ad un soffio dal mio ritorno non so se mi spaventa di più rimanere o tornare.
Mi sono sempre chiesta cosa spinga tutti gli exchange student a non voler più tornare ed ora io posso assicurarvi dal mio punto di vista che: non voglio tornare perché amo la mia nuova vita, amo i miei nuovi amici, amo la mia nuova me ed allo stesso tempo sono così spaventata di tornare, così spaventata di trovare cambiamenti, perché alla fine parliamoci chiaro, tutto cambierà! Tutto cambierà perché saremo noi i primi ad essere cambiati. Saremo noi i primi ad aver bisogno della nostra libertà e ad aver paura della solitudine allo stesso tempo. 

Io una tra le tante cose che ho imparato è che i legami con le persone, gli oggetti i luoghi ti impediranno di essere libero, perché non esiste libertà senza solitudine, il problema è che non è facile convivere con la solitudine...

lunedì 22 febbraio 2016

#53 CAMBIO DI FAMIGLIA

14 Febbraio 2016, come ogni domenica mattina stavo parlando con i miei genitori degli State, che non erano andati benissimo, ma che erano stati molto divertenti, una di quelle esperienze che quando sei in un team non puoi non provare... Comunque stavo parlando, ed il mio telefono comincia a squillare, guardo era il numero della mia local coordinator, e subito mille domande: cosa ho fatto? cosa c'è che non va? Rispondo, e dopo quei dieci secondi che mi ci vogliono per cambiare lingua, inizio a capire. Ha iniziato dicendomi, non è colpa tua non hai fatto nulla di male, la vita può cambiare e non possiamo controllarla, e poi mi dice LA TUA FAMIGLIA NON PUO' PIU' TENERTI...
Dopo sette mesi che vivi con quella famiglia, in quella casa, dopo sette mesi che hai costruito la tua quotidianità, ti viene strappato tutto da sotto le mani e tu puoi solo pensare: STESSA AVVENTURA PARTE 2, che i giochi abbiano inizio!
Senza pensarci due volte dico che c'è questa mia amica che vorrebbe ospitarmi, sono persone molto gentili, dolci, disponibili e così inizia una settimana di chiamate, documenti, applicazioni. Sembrava come se fosse ricominciato tutto, tutta l'euforia di ripartire, di cambiare.
Ho iniziato a dormire qualche notte in quella che sarebbe stata la mia nuova casa ed era tutto diverso, sentivo come se mi fosse mancato qualcosa per molto tempo. Ho iniziato finalmente a sentirmi parte di qualcosa, l'atmosfera era diversa, mi sentivo e mi sento in un modo che non si può neanche spiegare.
Ora ho una sorella che è un anno più piccola di me, con la quale ho fatto nuoto e crossfit insieme, continueremo a fare crossfit durante marzo ed inizieremo a fare lacrosse insieme ad aprile, passiamo serate intere a guardare film e piangere, ci facciamo le unghie i capelli e poi usciamo.
Il sogno di ogni exchange student!


Ma a volte ci dimentichiamo che dietro tutto questo c'è pur sempre una teenager, che si trova ad affrontare tutto da sola, con pensieri contrastanti, rabbia, entusiasmo, tristezza, malinconia, felicità, tutto insieme e a volte ti chiedi se veramente si può reggere tutto questo senza scoppiare! Perché quando sei un exchange student non puoi avere quelle giornate no e iniziare a strillare piangere ed essere incazzato con il mondo, quando sei un exchange student non puoi comportarti come un adolescente, non puoi pensare e reagire come tutti i tuoi coetanei. Quando sei un exchange student impari a convivere con pazienza, maturità e comprensione.
Ci sono giorni che rimpiango quella parte da adolescente che è stata quasi cancellata in me, ci sono giorni dove vorrei strillare e piangere, giorni che vorrei dire no questo non lo faccio, giorni che non voglio pulire nulla e vivere nel mio disordine, giorni dove il letto è il mio migliore amico. Ma quando la mattina la sveglia suona e mi alzo senza dire una parola, perché non ci sono mamma e papà a chiamarmi altre e trecento volte, quando a tavola non c'è nulla e mi preparo il pranzo, perché non c'è nessuno a cui gridare HO FAME, quando lavo, stiro e passo l'aspirapolvere perché se non lo faccio io non ci sarà nessuno che mi metterà le mutande pulite nel cassetto, quando faccio tutto questo sono fiera di me!
Partiamo tutti con l'obbiettivo della lingua, senza sapere che alla fine ci lascia molto più di quello...

                        

martedì 2 febbraio 2016

#52 Ultimo giorno di gennaio!

Da dietro la finestra la neve sembrava incredibilmente leggera e delicata, essa diventava sempre più compatta ogni volta che un fiocco arrivava a terra, luccicante e silenziosa cresceva sempre di più. Ma poi uscii in giardino e mi stupii nello scoprire quanto fosse ruvida e resistente, sembrava composta da piccolissimi pezzi di diamante, la neve in superficie era più morbida confronto a quella in profondità. Era talmente accecante che non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Come si può chiamare tempesta qualcosa di così affascinante...

Ultimo giorno di gennaio, e fuori questa grande tempesta di neve rispecchia perfettamente i miei pensieri, ma pensieri riguardo cosa? Tutto, niente, qualcosa di leggero che poi tormenta la mente, cresce e diventa un pensiero costante, oppure qualcosa di frivolo che per quell'attimo si posa come la neve più morbida sulla superficie per allietare i pensieri più importanti. 
Ma quali sono i pensieri più importanti? Certamente scrivere un post del blog decente senza storpiare l'italiano, ed aver bisogno di un traduttore per capire cosa scrivo! Pensieri sul futuro che sembra così lontano, irraggiungibile, come quando provi a correre tra la neve e sembra di non raggiungere mai l'obbiettivo. Oppure sulle mie paure... tutti hanno paura di qualcosa ed io per capire la mia ci ho messo un bel po'. "Paura dell'oblio", paura di essere dimenticati, di essere quell'uno tra tanti... Vorrei poter lasciare una traccia ovunque vado, essere quella persona non una persona, vorrei poter essere ricordata per tutte le volte che ho detto e fatto qualcosa... 

Diario di viaggio di un exchange student, sono sei mesi che sono lontana dalla mia quotidianità, dai miei amici, dalla famiglia, da tutte quelle persone che non avevano un ruolo specifico nella mia vita erano solo di contorno e posso assicurare a tutti che di gente che vi scorderà e gente che scorderete ce n'è! E alla fine è anche meglio dare una bella ripulita  alla lista di quelli che consideravate persone vicine! Ma quando arrivano i messaggi dai tuoi amici, messaggi da persone che hai incontrato si e no due volte in tutta la tua vita, messaggi inaspettati, messaggi che ti lasciano senza parole, lì capisci che qualcosa hai lasciato e qualcosa ritroverai, capisci che l'oblio non esiste... Ricorderai sempre quelle persone e quelle persone ricorderanno te, una foto, una lettera, un libro... Certo se abbiamo paura di essere dimenticati da persone che neanche conosciamo è diverso, se vogliamo vedere il nostro nome su un libro di storia, forse è meglio che facciamo qualcosa di più grande di un semplice anno all'estero, ma su quello ci si può sempre lavorare! 

lunedì 25 gennaio 2016

#51 CHI TI CAPISCE E' BRAVO!

E' tanto che provavo a scrive questo post, ma non riuscivo a trovare le parole giuste per descrivere cosa provavo, forse perché non lo sapevo neanche io..
Sono passati quasi sei mesi e sono nel pieno di questa mia seconda vita, nel pieno delle amicizie, delle esperienze, nel pieno di questa quotidianità!
Posso assolutamente assicurare che tra gli alti e i bassi, si arriva ad un punto dove si trova la pace dei sensi, ti sei finalmente stabilizzato, la tua te americana, è perfettamente in simbiosi con tutto ciò che la circonda.
Arrivato a questo punto non riesci a capire se sei totalmente cambiato o hai semplicemente creato un'altra te per questa vita... Io mi ritrovo con due ME, non ne bastava solo una a rompere le palle ce ne sono ben due! Una di queste non vuole più tornare a casa, ha trovato quello che cercava, completamente autosufficiente, sa cucinare, cucire, lavare e stirare, ascoltare, sa alzarsi la mattina alle 4.30 per fare crossfit, scuola, nuoto e poi compiti, senza nessun problema, sa star seduta vicino a persone che dicono cavolate, masticare a bocca aperta e comportarsi come un animale senza avere un esaurimento nervoso! E poi c'è la me italiana, che non si alzerebbe alle 4.30 neanche sotto tortura, che non sopporta le persone idiote, non sopporta chi mastica a bocca aperta o chi scoreggia in un ristorante! Questa me a volte vuole tornare a casa, vuole indietro gli amici, le uscite, lo sport, la famiglia, il dormire fino a tardi!
Nonostante le mie due personalità siano completamente differenti riescono a convivere senza creare tanti problemi, perché la me italo/americana funziona alla grande sempre responsabile, testa sulle spalle ma con quella voglia di divertirsi, e poi l'accento che abbiamo noi italiani quando parliamo inglese è una delle cose più sexy (così dicono...)!

            "Quando fai l'anno all'estero piangi due volte: quando arrivi e quando te ne vai!"



Le amicizie, quelle serate passate insieme a cantare, mangiare, guardare Netflix e giocare a bowling, tutte le volte che con la mia squadra abbiamo preso il bus, ci siamo date forza a vicenda, never give up, just do it! 
Tutte quelle volte che ho detto che la high school americana non era fatta per me per il semplice motivo che non volevo sistemarmi la mattina per andare a scuola, ed ora che non mi sistemo uguale ma magari lascio i capelli sciolti, quella high school dove non impari nulla di storia e geografia, ma si da importanza ad avere delle idee, esprimerle, e portarle avanti, senza che politica e religione possano giudicarti! 
L'armadietto #102 che ho preso a calci così tante volte prima di imparare ad aprirlo ma che mi ha salvato dal mal di schiena.
Il mi sono ingrassata, ma non mi interessa perché nessuno ti dirà che sembri una balena con le gambe. 
Lo scoprire qualcosa di diverso da te ed imparare ad accettarlo, a conviverci, a modellare la tua personalità su quella società che sembrava non poter combaciare con i tuoi pensieri. 
Ed ora ho superato la metà, ora che manca così poco da avere il biglietto aereo tra le mani, ora non voglio più tornare o forse voglio tornare e ripartire per qualche altro posto! 
Viaggiare ti aiuta a capire quanto possa essere bella casa e il calore della famiglia, ma ti aiuta anche a provare emozioni e adrenalina quando mangi un piatto che non sia la lasagna di nonna, quando saluti una persona in modo differente da come avresti fatto nel tuo paese. Ti aiuta a capire quanto ami la tua casa, ma che infondo non vorresti mai averne una, salire su un aereo dopo l'altro, città dopo città, persone dopo persone... 
Vorrei apprendere tutti gli aspetti delle altre culture, assimilare i migliori, avere i pregi di ognuna di esse con l'unico difetto di essere CITTADINA DEL MONDO!