giovedì 31 dicembre 2015

#50 L'ANNO DEL...

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Il MIO anno, l'anno delle scoperte, delle esperienze, delle partenze, delle amicizie, della rinascita.
L'anno in cui ho preso quella scelta che sembrava così ovvia, così chiara, eppure tutto questo non ha niente di facile e chiaro.
L'anno del mi faccio crescere i capelli, l'anno del anche il caffè ha le calorie, l'anno della neve a Natale, l'anno dove capisci l'importanza di quello che avevi.
L'anno dove ho imparato a fare wakeboard, a cucinare, a fare la lavatrice senza tirare fuori i panni tutti rosa, a credere in me stessa, a sorridere, a piangere.
L'anno del faccio più errori in italiano che in inglese, l'anno del come si dice quella cosa, l'anno del vi prego abbracciatemi, l'anno in cui faccio delle battute che non capisco, RIDATEMI L'UMORISMO!
L'anno delle partite di football, delle cheerleader, degli armadietti e di tutte le volte che li hai presi a calci per aprirli, l'anno del giuro vado a correre NON VOGLIO INGRASSARE!
L'anno di Netflix, del divano e delle coperte, l'anno del CAZZO CI SONO -18 GRADI!
L'anno delle conoscenze, l'anno dove i post su Facebook sono in inglese, spagnolo, francese, tedesco, rumeno, russo, tailandese e cinese, e quando incontri un post in italiano ti meravigli.
L'anno del lasciatemi viaggiare, scoprire, volare, nuotare, camminare, correre...
L'anno degli abbracci e baci lanciati dietro uno schermo del computer, l'anno del voglio tornare, l'anno del non tornerò mai più.
L'anno dei film, libri e giornali in inglese, l'anno del non mi sono mai sentita così libera ed in gabbia allo stesso tempo.
L'anno del mi manchi, delle lacrime, dei sorrisi, l'anno dove il tempo sembra volare e poi non passare.
L'anno dove sogni qualcosa e combatti per averla, l'anno dove tutto sembra acquistare importanza, l'anno degli amici quelli veri, l'anno degli stronzi che spariscono.
L'anno del niente feste il sabato sera, niente aperitivo con gli amici, niente di tutto quello che prima era la tua quotidianità.
L'anno dove il calcio è stato sostituito dal football, i pranzi e le cene con la famiglia da qualche patatina mangiata qua e là, l'anno dove l'acqua viene sostituita dalla pepsi, il pesce dalla carne di alce, i dolci da qualcosa che sa di burro, il caffè da acqua sporca.
L'anno dove stringi tutti i legami che hai e ne spezzi altri.
L'anno che lascerà spazio al 2016.

mercoledì 23 dicembre 2015

#49 La ragazza allo specchio

Mi guardo allo specchio e vedo una ragazza di diciassette anni che quasi cinque mesi fa ha lasciato tutto quello che aveva per andare a studiare in America, Colorado, Montrose… Ha lasciato scuola, amici, famiglia, sport, per creare una seconda vita in un solo anno, nuova famiglia, nuovi amici, nuova scuola, nuovo sport. 
Mi guardo allo specchio e vedo una ragazza con capelli più lunghi, una ragazza che ora porta sempre gli occhiali, che il trucco è quasi un eccezione, una ragazza che indossa vestiti diversi, niente tacchi, niente vestiti, niente camicie, insomma jeans e felpe sono le sue migliori amiche. 
Un adolescente che inizia a pensare  come un’adulta, se proprio così la vogliamo definire, costretta a sorridere ad essere gentile, oramai lontana dagli sbalzi di umore di ogni diciassettenne, lontana dalle litigate con i genitori perché bisogna rientrare a casa a mezzanotte, lontana da quella fatidica frase se non metti apposto tutti quei vestiti te li butto! Perché ora se dicono a mezzanotte a casa non prova neanche a strappare quei cinque dieci minuti, perché ora tutto quello che riguarda la sua vita viene gestito esclusivamente da lei! 
Questa ragazza ogni volta che si guarda allo specchio vede tutte quelle volte che ha preso decisioni importanti da sola, senza i pareri dei genitori, senza consigli, dieci minuti di riflessioni e poi risposta secca sperando che sia la scelta giusta. 
In quello specchio ora c’è una ragazza che ha imparato ad ascoltare, a pensare prima di parlare e a ragionare. Una ragazza che ha sempre i propri pensieri e ideali, ma che ora accetta e ascolta quelli diversi dai suoi. Vi sembrerà una cosa banale ma viaggiando si conoscono persone intrappolate dalle loro idee, incapaci di ascoltare ed accettare qualcosa di diverso, perché hanno paura di sbagliare. 
Questa ragazza ha imparato a sbagliare e a non vergognarsene, quando si impara un’altra lingua gli errori saranno i vostri più cari amici, nella vita in generale si commettono errori, e non c’è cosa più difficile di ammetterli e superarli, ma ora la ragazza riflessa nello specchio va fiera dei propri errori.
Ha imparato a dire grazie, mi dispiace, scusa, prego… parole che le persone a volte dimenticano…
Quella ragazza ora è sempre felice, perché ha capito che la felicità dipende solamente da se stessa, ha imparato ad apprezzare e prendere il meglio da ogni minima cosa. 

Quella ragazza che spesso viene trattata come un’ adulta, ma che ancora ama guardare i cartoni della Disney, abbracciare un peluche, ed immergersi in un libro. Quella ragazza che vuole comportarsi come un’adulta, ma ancora ha così tanto da imparare, da capire, ancora ha così tanto da sbagliare, perché infondo ha solo diciassette anni! 



NEVER GIVE UP!

venerdì 18 dicembre 2015

#48 Secret Santa

Il Natale è il periodo dell'anno che preferisco, si trova il tempo per fare tutto, per leggere un bun libro sotto una coperta davanti il camino, guardare un film in compagnia, e soprattutto passare del tempo in famiglia. Pensando al Natale, non posso non ricordare casa dei nonni, dove ogni anno, non importa quanti anni hai ma fai l'albero e il presepe, apparecchi la tavola, e aiuti o semplicemente osservi nonna mentre prepara il grande cenone.
Il calore del camino, l'odore di casa, la sensazione che in momenti come questi non può andare storto niente, tutti intorno ad un tavolo, maledicendo il tempo che passa, ricordando quanto fosse bello essere un bambino che crede in Babbo Natale.

Ma tutti i bambini crescono, e a volte quei bambini che avevano come unico desiderio quello di incontrare Babbo Natale, iniziano ad avere bisogno di allargare i propri confini di scoprire cose nuove, anche se questo comporta non passare le feste a casa, tra l'affetto, gli odori e i sapori della propria famiglia. 

E così ti ritrovi a convivere con quegli che sono le tradizioni americane, luci su ogni casa, canzoni di Natale in ogni locale, decorazioni in ogni giardino. Conosciamo l'America per essere il paese dei giganti, tutto è abnorme e lo è anche il Natale. 

Ci sono degli elfi che abitano le case di ogni bambino dal 1 dicembre al 24 dicembre, l'elfo di casa mia si chiama Bernard ed ogni mattina fa uno scherzo, lo puoi trovare attaccato al muro, che mangia caramelle, che gioca con il dentifricio... Questo piccolo elfo è ciò che sostituisce la letterina, perché sarà lui a dire a Babbo Natale se i bambini sono buoni o cattivi e quali regali desiderano. 


Avete presente quei maglioni, o magliette orribili, che le persone indossano nei film di Natale? Qui le persone li indossano veramente, maglioni, verdi, rossi, bianchi, blu, con disegni raffiguranti il Natale! 
Ogni volta che ne vedo uno il buon gusto da italiana che in me viene violentato. 

Non c'è cosa più bella di passare il Natale tra la neve, anche se sto ibernando con meno tredici gradi, e le persone che mi dicono che l'inverno deve ancora arrivare.

Riguardo il Natale non credo che gli americani abbiano delle vere e proprie tradizioni, perché ognuno si organizza in modo diverso, c'è chi non festeggia la vigilia, chi fa la colazione la mattina di Natale, o chi come me il ventiquattro a sera andrà a mangiare cinese, mangiare cinese in America a Natale, c'è qualcosa che non quadra...
Ma nonostante questo di solito sia un periodo un po' malinconico per tutti gli exchange student, io mi sento pronta a fare qualsiasi tipo di esperienza, sciare, snowboard, slitta, andare a cavallo sotto la neve, mangiare tutti i biscottini ch mi ha mandato la mia famiglia...

Anche se non ci sono tradizioni come le nostre, le persone vestite a partire dal 1 dicembre rigorosamente in tema natalizio ( andrò anche io a comprare uno di quei maglioni! Giuro!), le luci su ogni casa, le decorazioni nei giardini e le canzoni che vengono trasmesse in ogni locale mi fanno sentire sempre di buon umore.

Con le mie compagne di squadra abbiamo fatto una cosa che si chiama Secret Sister Santa, dove praticamente ogni ragazza riceve una compagna di squadra alla quale dovrà regalare ogni giorno della settimana un piccolo regalino, tutto questo in forma anonima, la mia sister è stata super divertente, ed ha rispettato al massimo tutti i temi, Motivational Monday, Tasty Tuesday, Wacky Wednesday, Thirsty Thursday e Fuzzy Friday.


Per chi non lo sapesse qui non esiste la befana, essi quella signora che pensavo girasse il mondo su una scopa, a quanto pare ha deciso che in America di dolci ce ne sono fin troppi tutto l'anno e i bambini non hanno bisogno di ulteriore zucchero. Così la famosissima calza, che in Italia corrisponde al calzettone di papà attaccato al camino, qui viene attaccata per il Natale con tanto di decori e lettera attaccata.

Così vi accenno il mio primo Natale americano, che mi ha nuovamente riempito di entusiasmo ed anche un po' di nostalgia....  





domenica 6 dicembre 2015

#47 Quarto mese, NUOTO.

Se chiudo gli occhi ancora mi sembra di essere su quel aereo, diretto a Montrose, un paesino di cui non conoscevo nulla se non il numero degli abitanti, non conoscevo neanche le persone che mi avrebbero ospitato. Da febbraio quando mi hanno assegnato la famiglia non ho mai smesso di sentirli, messaggi su messaggi, ma non conosci veramente le persone fino a quando non le incontri, non ci parli, in questo caso non ci vivi. 
Come non conoscevo loro, non conoscevo nessuno, nuova scuola, nuovi amici, nuova vita! 
I primi tempi è tutto nuovo, sapori, odori, costumi, usanze, e tu provi ad assorbire tutto, niente può placare la tua sete di conoscenza. Dopo qualche tempo tutto diventa quotidianità e inizi a cercare qualcosa che somigli a casa. Io quel qualcosa l'ho trovato, il nuoto... In Italia passo praticamente metà delle mie giornate dentro una piscina, ed ora in questo paesino, dove all'inizio non conoscevo nessuno, faccio parte di una squadra, una squadra di nuoto, e così le mie giornate assomigliano a quelle in Italia, scuola e piscina, piscina e scuola. 

Se avete mai amato uno sport o fatto parte di una squadra potete capire come mi sento! I miei capelli e la mia pelle sono tornati a profumare perennemente di cloro, e dopo neanche un mese di allenamenti, ogni giorno due ore, ho fatto la mia prima gara...

4 Dicembre, direzione Glenwood, tutto mi era famigliare, il bus con tutta la squadra, dove si passa il tempo a cantare, spettegolare, mangiare e dormire, tutto come al solito, anche se in testa non avevo colla di pesce e mollette che mi toccavano il cervello, non avevo trucco sugli occhi o sulla bocca e nessun sorriso a nascondere la fatica. Siamo arrivati tre ore e mezza di viaggio, ma eccoci qua.
La neve fuori dalle finestre della piscina e tu con una cuffia, un costume nero e gli occhialetti a far su e giù per riscaldarti. E così capisci che sta volta sei sola non hai sette ragazze intorno che si fanno il culo per il bene della squadra, sei sola e tutto dipende solamente da te stessa. 
Finisce l'allenamento e tutte le ragazze si riuniscono per fare il cheer, si urla ci si abbraccia, tutte le ragazze mi fanno l'imbocca al lupo e mi aspettano alle estremità della vasca, è il mio turno. Primo fischio, sistemo gli occhialetti, secondo fischio, salgo sul blocco di partenza e l'unica cosa che sento è il mio respiro e il battito del  mio cuore, conosco quei rumori, dettati da ansia e adrenalina, l'insieme perfetto per far si che i tuoi muscoli non ti abbandonino a metà vasca. Take your mark, assumi la posizione per tuffarti, ultimo fischio e via, la gara dei 200 misti abbia inizio, non vedi nulla non sai contro chi stai gareggiando, non sai se sei primo od ultimo, la tua testa ti dice solamente di andare il più veloce possibile, 50 delfino, 50 dorso e vedi tutte le tue compagne che ti fanno il tifo, 50 rana, senti i muscoli che iniziano a chiedere pietà e poi 50 stile, il mio preferito e dò il massimo, tocco il muro, mi giro e vedo il tabellone, primo posto... 

Questo è quello che mi riesce meglio, il mio antistress, stare in una vasca, e nuotare, mi da modo di ascoltare veramente i miei pensieri senza rumori esterni...  Penso che sono passati quattro mesi, mesi pieni di sentimenti che non sapevo neanche si potessero provare, mesi di crescita, mesi dove sperimenti ogni parte di te e ciò che scopri ti porta ad essere sicura, cosciente e determinata, perché ti stai conoscendo, conosci i tuoi limiti, le tue paure e i tuoi punti di forza. 

E poi tanto per raggiungere un altro piccolo obbiettivo di questi quattro mesi, seduta su quel bus, cuffiette nelle orecchie ascolti quelle canzoni che hanno sempre fatto da sottofondo alle tue avventure, ma ora quel sottofondo ha un testo, delle parole e tu puoi comprenderle. Ascoltando casualmente quelle canzoni, senti qualcosa di diverso, qualcosa che non avevi mai notato, le parole, che arrivano dritte chiare nella tua testa e le traduci senza problemi...

 

domenica 29 novembre 2015

#46 Thanksgiving nello Utah!

E' incredibile come in America possano esserci chilometri e chilometri di distese di terre aride, ed in questo nulla è così facile immergersi nei pensieri fissando un punto fisso.
Durante sette ore di macchina i pensieri sono stati molti, ma fortunatamente con la pancia piena prendere sonno non è molto difficile, e per questo ringrazio Cafè Rio, una catena di freschissimo cibo messicano...
 Un'insalata per prepararsi al grande pranzo del giorno successivo! Arrivati nello Utah come prima tappa avevamo un museo dei dinosauri, non potete immagine le facce contente dei bambini, un sogno che si realizza vedere dinosauri di tutte le misure!


Dopo il museo abbiamo iniziato ad avvicinarci alla città Salt Lake City, i palazzi, le luci, tutto illuminato, sembravo una bambina il giorno di Natale, dopo tre mesi in un piccolo paesino vedere tutto ciò èstato come un sogno, un mega regalo! Ed eccoci qua arrivati in hotel, dove ad aspettarci c'erano il papà, la step mum, e la sorella di Samantha. Affamatissimi ci siamo diretti in un famosissimo ristorante italiano.

Ti risalta subito agli occhi la parolina magica Alfredo, che dagli americani viene associata al cibo italiano, ma cibo italiano non è! indovina cos'è?... Ordino una parmigiana, super contenta di potere mangiare cibo italiano od una sottospecie, mi preparo ad accogliere quelle bellissime melanzane, ed ecco che arriva il piatto con una bellissima sorpresa...

Vi presento la  mia parmigiana, spaghetti scotti al sugo, con un quintale di parmigiano sopra accompagnati da pollo fritto con sopra pomodori e qualcosa simile alla mozzarella! STIAMO SCHERZANDO! Inizio a mangiare completamente delusa e mi viene posta la solita domanda, cosa ne pensi di questo cibo italiano? Con tutta la sincerità che ho in corpo rispondo, è buono, ma non assomiglia neanche lontanamente al cibo italiano! 

E con una grande risata, ci alziamo da tavola e ci dirigiamo in hotel, dove il comodissimo letto matrimoniale aspettava solo me! E il giorno dopo, l'atteso ingraziamento, un buon pretesto per abbuffarsi di cibo. L'ultima cosa che ho visto prima di cadere senza forze sul mio letto è stata questa bellissima vista...


E la mattina dopo una bella doccia, scendo e vado a prendere un caffè, si quel caffè che sa di acqua sporca, ma ne avevo voglia (e solo qui ho capito che le mie origini italiane si stavano fondendo con la cultura americana). E dopo quel caffè, tutti diretti verso il ristorante, entriamo e il grandissimo buffet attira la mia attenzione...

Questo è stato il primo dei tanti piatti accompagnato dal thanksgiving punch, che ha lo stesso sapore del succo d'arancia! 
E dopo il grande pranzo, direzione cinema per vere "good dinosaur, un cartone animato che ha commosso tutta la sala.

Durante il ritorno in albergo dal finestrino del truck ho visto decine di persone, homeless, che facevano la fila fuori dalle chiese per ricevere un pasto caldo e delle coperte, anziani, adulti, giovani ragazzi e bambini che potevano solo sperare che il calore di quel pasto potesse riscaldare da quella gelida notte! Non avevo mai notato tutto ciò prima, forse perché nel paese dove vivo non ci sono persone che chiedono le elemosina ai semafori, ma nelle città le grandi città questa grande differenza la noti subito... 

Giorno dopo il Black Friday, grandi sconti, persone pronte a fare a cazzotti per comprare ciò che vogliono! Ed il negozio più gettonato qual'è... Vittoria's Secret, buttafuori sulla porta che fanno entrare solamente quindici persone alla volta, un fila così lunga che non puoi neanche vederne la fine, così decidi di andare a prendere qualcosa da mangiare e bere e aspettare il tuo turno per entrare.

Gli occhi ti si illuminano appena realizzi che ce l'hai fatta! E con incapace di ragionare decidi di comprare ancora e ancora, un negozio dopo un altro, e mi ritrovo a litigare per un maglione con un ragazzo che voleva regalarlo alla fidanzata, dopo tentativi di comunicarci capisco che non parla inglese ma... ITALIANO e così il "vaffanculo dammi il mio maglione!" non poetavi essere trattenuto! E tra le risate ci si scambia il contatto Facebook, ma ho praticamente dimenticato il nome, perché ero troppo contenta di aver incontrato un gruppo di italiani nello Utah, ci facciamo un selfie, che non mi ha mai inviato...
Destinazione acquario, non sono un'intenditrice in materia, ma posso affermare che è molto bello...


Da vera americana vado a mangiare da Cheesecake Factory, e mi prendo un panino abnorme con tanto di cheesecake!
La sera termina con un piccolo giro al Tempio, considerato il Vaticano dei Mormoni.


Ci facciamo un giro e poi andiamo a vedere le strade perché sono state accese tutte le luci di Natale... 
Ultimo giorno sabato, una giornata passata sul letto in albergo, perché c'era una partita di Football, ma come non mi interessa il calcio non mi interessa neanche il football. Ma abbiamo concluso questa vacanza con una splendida cena in uno di quei locali giapponesi dove ti cucinano davanti, essendo un amante di cibo giapponese non potevo amare e apprezzare tutto ciò! 

E così termina la mia avventura nello Utah... 









martedì 24 novembre 2015

#45 Adolescenti che...

Immersa nella mia avventura americana, non mi resta che descrivervi i teenager cosa fanno in America.
Partiamo dal presupposto che Netflix, viene contemplato come una divinità, e quando dico che in Italia lo abbiamo solo da qualche settimana, con una faccia stupita mi chiedono cosa abbiamo fatto fino ad ora noi italiani, STUDIARE, noi italiani dobbiamo studiare per avere dei voti decenti a scuola! E quindi quello che loro chiamano "Netflix e chill" non rappresenta a pieno il nostro stile di vita! Questo hashtag che ora si trova ovunque nasconde due significati, il primo quello del relax in poltrona facendo binge watching con la nostra serie preferita, ed il secondo con il significato più malizioso è quello di voler guardare Netflix e coccolarsi con un'altra persona.

Ma un'adolescenza passata su un divano, non è il sogno di ogni ragazza, quindi che divertimento sia...
E così la mia domenica sera da adolescente americana è iniziata, cena in famiglia, clacson e subito corro fuori dalla porta, le mie amiche sono arrivate, entro in macchina, musica country a tutto volume, e direzione casa di H. per prepararci... In cosa consiste tutta la preparazione? niente in particolare, pettinarsi a vicenda e mangiare quintali di caramelle! 
E poi il Bowling ci aspetta, ci portano al tavolo della soda gratis, e così iniziamo a giocare, una, due, tre partite e poi le mie amiche ordinano i nachos. Abbiamo cenato, hanno mangiato caramelle e ora anche tre porzioni di nachos...
Terminate le partite con la mia vittoria, sette ragazze in una macchina cinque posti si dirigono in cerca di un posto per mangiare dove passare l'ultima oretta, sono le undici di sera ed è tutto chiuso,tranne Denny's, allora tutti dentro io ordino un milkshake e le mie amiche ordinano dei panini assurdi, alti un metro e mezzo accompagnati da anelli di cipolla fritta e l'immancabile soda! 
Ricapitolando: cena, quintale di caramelle, nachos, e un panino tutto con abbondanti bicchieri di soda! 

Come poi non amare l'America, dove tutto è abnorme, le città, le strade, le scuole, i pasti e le persone...

giovedì 12 novembre 2015

#44 Intervista

Ho voluto provare un esperimento, ho sempre parlato della grade differenza tra l'Italia e l'America, ma questa volta per farvi veramente capire ciò che intendo, vi ho portato una prova!
Ho posto le stesse domande a due ragazze, una italiana e una americana, hanno la stessa età, frequentano entrambe l'ultimo anno di liceo, e sono due mie amiche!
Viviana, che sarà indicata con una I, e McKenzie con una A!


1. Come ti comporti con il tuo ragazzo in pubblico?
I: Non credo che ci sia un comportamento che riservo solo al mio ragazzo, non vedo nessun problema ad abbracciarlo o a scambiarci baci in pubblico.
A: Solitamente ci si comporta come se fosse un amico, è molto scortese, baciarsi in pubblico.  

2. Cosa fai nel tempo libero per divertiti?
I: Uscire con le mie amiche, con il mio ragazzo, andare a mangiare una pizza, fare shopping con mia madre, guardare un film in compagnia, o perché no una bella serata in discoteca.
A: Divano, dolci e Netflix! (per chi non sapesse cosa sia Netflix è tipo Sky).

3. A quanti anni lascerai casa per andare a studiare? 
I: Forse è ancora troppo presto per parlare di lasciare casa dei miei genitori.
A: Dopo la graduation si hanno tipo due o tre mesi di tempo per ordinare il tutto e andarsene! Finita l' high school si è OUT!

4. LA religione influenza molto la tua via?
I: Non penso di potermi dichiarare una ragazza credente e praticante, come molti degli italiani, ricordo a stento anche l'ultima volta che ho messo piede in chiesa. Non mi metto a dire che non esista qualcosa di più grande, qualcosa dopo la vita terrena, forse a quel qualcosa ci credo anche io. Ma posso affermare che non credo nella chiesa, come si può crederci quando, un prete, parroco o chiunque esso sia, afferma che: non si può comprendere l'omofobia, ma si può comprendere la pedofilia, perché è giusto che un prete ceda a dare affetto a dei bambini che lo richiedono.
A: Il mio è un paese fortemente religioso, la domenica si va in chiesa e ci si veste al meglio per ringraziare Dio. A seconda della religione in cui credi, avrai delle regole più o meno ligie da rispettare.

5. Cosa pensi della scuola?
I: La scuola dovrebbe aiutare gli adolescenti a costruire un piano di studi per il futuro, dovrebbe schiarire le idee, e preparare per gli studi futuri. Credo che le scuole italiane molte volte perdono di vista questi obbiettivi, e ne è una prova anche la grande percentuale di analfabetismo funzionale, che regna nel nostro paese.
A: La scuola è praticamente tutto il mio mondo, finiti gli anni della high school è come se finisse un sogno.

6. Come ti comporti quando provi interesse per un ragazzo?
I: Cercherei di farmi notare, ma senza diventare troppo sfacciata.
A: In America si hanno due tipi di ragazze: quelle che non perdono tempo, e quelle che non parleranno mai al ragazzo che le piace perché risulterebbe poco adatto al comportamento di una ragazza.IO appartengo alla seconda specie!

7. Cosa vuoi fare dopo il liceo?
I: Come ogni ragazzo della mia età, non ho le idee molto chiare sul mio futuro, le incertezze sono molte.
A: Voglio andare al college e mi prenderò i primi due anni di studi generali per pensare e riflettere cosa voglio studiare, e poi mi trasferirò nuovamente secondo la facoltà che si vuole scegliere! Oppure puoi semplicemente andare a lavorare.

8. Ogni giorno, abbracci le tue amiche? 
I: Ogni giorno proprio no, ma ho comunque un legame molto forte.
A: No, mi limito a chiedere "whah's up".

9. Hai amici in prevalenza maschi o femmine?
I: Il loro numero si equivale, ma forse le amiche sono di più. 
A: Femmine!

10. Cosa pensi degli adolescenti che fumano e bevono? 
I: Nell'età adolescenziale è giusto che si facciano nuove esperienze, usando sempre responsabilità e maturità, senza far diventare ciò che vengono visti dei piccoli divertimenti, delle vere e proprie dipendenze!
A: Gli adolescenti che fumano e bevono sono veramente pochi...Ma credo che oltre ad essere illegale sia anche pericoloso:

11. Cosa pensi degli adolescenti che fanno uso di droghe?
I: Sono scelte che un adolescente compie, non è obbligatorio che si faccia uso di droghe, sigarette e alcool, ma la cosa può essere una semplice esperienza che non deve assolutamente diventare un abitudine o tanto meno una dipendenza.
A: Se per droghe si intende marijuana, non vedo quale sia il problema, è illegale fino ai 21 anni, ma avendola legalizzata non credo che danneggi la salute!

12. Hai fiducia nel tuo governo? Cosa pensi riguardo ciò? 
I: Sto trovando la parola giusta per descrivere il governo in Italia, vorrei dire che va letteralmente a put*tane, ma per essere meno volgare preferisco dire che è una merda!
A: Ho molta fiducia nel governo, e seguo attentamente la politica, per prepararmi a votare il prossimo anno!

13. Sei orgogliosa di essere Italiana/Americana?
I: Orgogliosa è un parolone! Vado fiera delle nostre origini, il cibo, i passaggi fantastici, le grandi città. Ma per quanto riguarda la vita politica e la condizione delle scuole italiane, proprio no!
A: Sono molto orgogliosa!

14. Ringrazi per essere nata nel tuo paese o volevi nascere altrove? Se si, perché?
I: Per quelle poco cose che vanno bene sono orgogliosa di essere nata in Italia, ma anche un bella casa in qualche isola da sogno non mi dispiacerebbe!
A: Vivo fin da piccola negli Stati Uniti, credo sia il paese migliore del mondo, oltre ad essere una delle grandi potenze mondiali, è anche molto bella da visitare!

15. Rapporti sessuali prima o dopo il matrimonio?
I: Prima.
A: Dopo.

16. Qual'è il tuo cibo preferito? Quale mangi più spesso? 
I: Io amo mangiare, e ciò rende la scelta del cibo preferito molto difficile, ma da vera italiana non potrei fare a meno di un bel piatto di pasta.
A: Il chili è il mio piatto preferito, ma mangio hamburger 4 o 5 volte a settimana!

17. Cosa pensi dello sport? Che sport fai?
I: Lo sport ti cambia veramenete la vita se fatto con la passione, e non solo per tenersi in forma. Nuoto Sincronizzato!  
A: Lo sport è un modo per far parte della scuola! Faccio cheerleader, ma negli altri trimestri cambio, no mi focalizzo mai su uno sport solo.

18. Che musica ascolti? Prevalentemente in che lingua? 
I: Ascolto vari generi di musica, che possono variare da italiana, americana, spagnola.
A: Katy Perry, Taylor Swift, solamente musica americana.

19. Un capo vestiario al quale non potresti rinunciare? 
I: La camicia assolutamente.
A: Il cappotto assolutamente non voglio morire congelata.

20. Che scarpe vanno di moda nel tuo paese?
I: Converse, Nike, Vans, Adidas, Dr. Martens.
A: Gli stivali da cawboy, sono i più utilizzati, la durante l'estate usiamo i saldali.

21. Com'è il rapporto con i tuoi genitori? Ci litighi spesso? 
I: Con la crescita le litigate sono migliorate, a volte si discute, ma per cose sciocche!
A: Le litigate derivano tutte dalla mia andatura a scuola, che a parer mio non è male, ho una media della C+.

giovedì 5 novembre 2015

#43 Terzo mese.

La sveglia fissa alle sei di mattina, un trauma ogni volta, con gli occhi ancora chiusi per il troppo sonno allungo una mano e cerco il telefono che non smette di suonare, e poi di nuovo la calma, posso sentire il mio respiro, il battito del mio cuore e la pioggia, che spesso accompagna le mie mattine. 
Pantofole, felpone e mi trascino in cucina, niente caffè, il tè mi dà il buongiorno, cerco di riscaldare l’acqua nel microonde, senza fare rumore perché dormono tutti, e in questo timido silenzio d’autunno ogni mia mossa risulta essere un grande frastuono! 
Con la tazza ancora calda tra le mani, mi trascino in bagno, indosso i miei vestiti, jeans con sotto leggins, maglietta, felpone e calzettoni. Mi guardo allo specchio, cerco di scorgere tutti i cambiamenti che le persone dicono di vedere in me, ma niente, sempre la solita ragazza che odia la mattina, che preferisce non mettere make-up sulla faccia per andare a scuola, e quei capelli che hanno una forma imprecisa, incerta, generica. 
Dopo il bagno… la colazione, vasta scelta, latte e cerali, pane e miele o waffols e succo d’acero, e la domenica un bellissimo donut al cioccolato, proprio come quelli dei Simpsons. E poi preparo il pranzo, panino con burro d’arachidi e marmellata o panino con il tacchino, yogurt e banana. 
Cappotto che lascia intravedere solo i miei occhi, zaini in spalla, quello per la scuola, quello per lo sport e quello del pranzo! Prima di aprire la porta, prendo il telefono e guardo il meteo, meno tre gradi, meno cinque gradi, oggi piove, domani nevica, ma comunque consapevole che mi aspetterà un inverno con meno trenta gradi.
Apro la porta, che in questa fredda mattina scricchiola, spero di non aver svegliato nessuno, e poi la richiudo alle mie spalle, cuffiette nelle orecchie e i Linkin Park, i Cranberries, i Green Day e i Red Hot Chili Peppers, fanno da sottofondo ai miei pensieri, respiro quest’aria fresca, e mi guardo intorno, un tappeto di foglie gialle a terra, alberi che dipingono il paesaggio di giallo, arancione e rosso, e dietro di essi niente mare, ma montagne, montagne oramai ricoperte di neve bianca. 
Il mare mi ha sempre dato la sensazione dell’infinito, della libertà e delle spensieratezza, ma le montagne è come se ti abbracciassero, spesso le associo ai nonni, con tutti quegli anni alle spalle, quando le guardi da lontano hanno quell’aspetto molto semplice, modesto, ma all’interno nascondono grandi meraviglie. 
Tra un pensiero e l’altro è arrivato il bus, il bus quello giallo come nei film, mi siedo e spesso mi lascio dondolare per poi cadere in un lieve sonno. 
Apro gli occhi e sono a scuola, quella scuola che le prime settimane sembra super, fantastica, mitica, ma ora è semplicemente una scuola, la mia scuola. Stessa routine, stesse classi, stesse persone, tutto oramai è parte di me, ultima campanella…
Ancora una volta la mia mente è invasa da un flusso di pensieri, che sembra interrompersi alla fine degli allenamenti, quelli allenamenti che non farebbero faticare neanche una bimba di due anni, ma comunque…
Macchina e poi casa, ogni volta mi soffermo due tre secondi a fissare la porta di casa, e leggo il piccolo post-it “ Lasciare le scarpe fuori”, ora è un’abitudine come tante, fa parte della mia vita, del mio quotidiano, come lo fa parte questa casa, la famiglia, il cane e il gatto. 


Questo è il traguardo dei tre mesi, nel quale voglio evidenziare il fatto che tutto è diventato parte della mia vita, della mia quotidianità, non è più qualcosa che vivrai solo per dieci mesi. Ci sei tu che fai i conti con il tempo, a volte vorresti che finisse tutto, a volte vorresti che non passasse mai, le lancette dell’orologio che a volte sembrano correre, vi prego fermatele, ed altre sembrano immobili, fatele ripartire subito! 

domenica 1 novembre 2015

#42 Halloween

E' arrivato il giorno delle streghe, dei fantasmi, degli zombie, dei trick or treat (dolcetto o scherzetto)  delle zucche che assumono facce spaventose! Ed è arrivato anche per me il momento di festeggiare il famosissimo Halloween Americano!
E' nella lista dei desideri di molti, ed ora ha una bella spunta sulla mia.
Come prima cosa non deve mancare la zucca "pumpkin", che ho comprato in un pumpkin patch.




Un campo abnorme, con tantissime zucche e tu devi cercare la tua, quella che vorrai intagliare, puoi sceglierne una dalla forma allungata, oppure schiacciata, con dei bozzi qua e la, oppure con la forma perfetta, l'importante che non sia marcia.

Perché dopo all'incirca una settimana, dipende da quando acquisterai la zucca, dovrai intagliarla, di solito viene intagliata uno o due giorni prima di Halloween per evitare che si rovini. Io la mia l'ho intagliata, e sono molto soddisfatta del risultato. Tutti intorno al tavolo, tovaglia, coltelli e via! Puoi intagliarla, dipingerla o attaccarci stickers. L'importante è che ti piaccia! Io la mia l'ho intagliata, ma ad esempio la mia host mum, l'ha dipinta.
Ora vi mostro le pumpkins della famiglia.



La mia è la terza a partire da sinistra, credo che come primo tentativo non sia niente male... Ma comunque Halloween non si conclude qui! Ci sono tutte le decorazioni per la casa, alcune case sono davvero molto addobbate, dolcetti ovunque, spuntano da ogni cassetto.

E poi c'è il giorno che tutti ci mascheriamo a scuola, c'è chi come al solito fa l'alternativo e non si maschera perché lui oramai è troppo grande per questo, e c'è chi, invece di vestirsi si spoglia! Tutti posteranno lo stesso post su Facebook, dove diranno che le ragazze utilizzano Halloween per mascherarsi come delle troiet*e, le ragazze puntualmente criticheranno altre che hanno due stracci di numero addosso: top, culotte e tacchi! Non notando che sono vestite praticamente nello stesso modo, ma con colori diversi perché una è rossa perché fa il diavolo, una bianca perché fa l'angelo e una nera che fa la gattina!
E poi ci sono i costumi, che sono una cosa fantastica, si vedono dei trucchi elaboratissimi, temi e costumi che non potevano essere realizzati meglio. Io ho preferito stare in un'altra categoria ancora... Che non so come chiamare, ho semplicemente comprato una maglietta di batman, comprato il tool e fatto un tutù! Questi tipi di costumi sono abbastanza gettonati perché non ci devi spendere cento dollari, ma sono carini!



Questa sono io con le mie amiche, evviva i tutù ahahah! Calcolate che ho conosciuto tantissime ragazze per il semplice fatto che tutte indossavano dei tutù! 

Dopo la scuola, sono andata a festeggiare con le ragazze della chiesa, una cosa carinissima, tutti erano mascherati, adulti, ragazzi, anziani, bambini, ed abbiamo cenato tutti insieme, nella palestra della chiesa. E poi invece di fare il solito "trick or treat" , abbiamo fatto "truck or treat"...
In che cosa consiste praticamente, tutti aprono il cofano della loro macchina, e i bambini passano macchina per macchina per chiedere i dolcetti, ed io ero una di quelle bambine hahaha! 


Sabato sera invece, si sono mascherati solo i bambini, e siamo andati a chiede trick or treat, hai vicini, che cono una dolcezza e disponibilità invidiabile, hanno riempito i bambini di dolcetti!

Questo è stato il mio primo Halloween, se sarà l'ultimo non lo so, ma comunque è una di quelle cose che devi assolutamente provare!

domenica 25 ottobre 2015

#41 Senior Night.

23 ottobre ultima partita di football, un freddo pungente che ti penetrava fino a lasciarti immobile con naso e orecchie congelati. Due gradi ed io con tuta da cheerleader, tre magliette, due pantaloni, due calzettoni e due pon-pon in mano che cercavo di muovermi il più possibile per non ibernare.

Ma cosa più importate quella notte non rappresentava solamente l'ultima partita in casa, ma anche la Senior Night: di solito nessuno sente mai parlare di questa celebrazione, io non ne conoscevo l'esistenza fino alla mattina stessa. Ma comunque vi spiegherò cos'è...

Nella mia scuola a festeggiare sono solo i senior che fanno parte delle cheerleader e dei giocatori di football, prima dell'inizio della partita i compagni di squadra formano un grade tunnel, che ogni senior attraverserà con i propri genitori, quando verrà chiamato il proprio nome.
"Ilisa Vinnicola" (Mai una volta che venga detto correttamente) cammini, foto e un piccolo pensierino: una maglietta con scritto We are part of it. Now we will remember it forever. 

Nonostante ciò è una notte un po' triste la gente piange e si abbraccia, perché questo sarà il loro ultimo anno di high school. Quando io farò il mio ultimo anno di superiori, sappiate che non vedrete una lacrima!
Ma comunque tornando a noi... Ogni ragazzo in America spende quattro anni della propria vita, a scuola, i suoi amici sono a scuola, lo sport che praticano fa parte della scuola, loro sono la scuola. Quindi per loro diplomarsi e lasciare il paese per andare al college è come dire addio a tutta una vita.
La popolarità, i balli, la mensa, gli amici... Per loro gli anni più belli saranno sempre quelli passati nella high school!

Potrete pensare che anche per noi italiani quelli sono gli anni più belli, ma noi li ricordiamo perché si fanno le prime avventure, le prime esperienze, non perché tutte le mattine ti svegliavi alle 5 di mattina per farti i capelli, truccarti e vestirti per essere la ragazza più cool di tutta la scuola!
Io la mattina in Italia mi alzo mi lavo la faccia e prendo la prima felpa che mi capita e il primo paio di  jeans, altro che popolarità!

In America no! Tutti si ricorderanno a vita la ragazza più carina della scuola, il ragazzo più cool, e tutti avranno presente a quale gruppo sociale appartenevano! Se erano degli sfigati, lo saranno per sempre anche se otterranno il lavoro dei loro sogni, rimarranno sfigati. La ragazza cool, che ha passato tutta l'adolescenza dietro il trucco, i capelli e sigarette, quando si ritroverà a lavorare al McDonald's, penserà di essere sempre la ragazza carina!

Questa è una delle tante tristi verità riguardo l'America!

Ma riguardo questa Senior Night, l'unica cosa che ricorderò sarà quel fantastico bagno bollente, e quello tazza di tè. Che mi hanno fatto dimenticare il freddo che ho patito quella sera!

giovedì 22 ottobre 2015

#40 Ciò che non tutti sanno sul mondo Americano...!

Piccole curiosità sul mondo Americano, alcune ti faranno ridere, altre ti lasceranno perplesso, ma comunque saranno delle novità che ti faranno capire la mentalità degli Americani!

✐ Le persone più povere quando hanno le carie ai denti, usano capsule d'argento, perché sono molto meno costose di quelle bianche. Ed è molto facile trovare bambini che hanno almeno una decina di denti d'argento.

✐ Non è strano che la gente muoia a sessant'anni, e quando ho detto che mio nonno ne ha ottanta pensavano fosse un miracolo!

✐ La pizza con l'ananas, non è solamente un grandissimo oltraggio per tutti gli Italiani, ma esiste anche in due variazioni: Pizza margherita, prosciutto e ananas e Pizza ai canditi, bacon e ananas. Potete benissimo tirare ad indovinare quale faccia più ribrezzo, perché io non ho la minima intenzione di assaggiarla!

In ogni film gli alieni atterrano sempre in America, se chiedete ad un Americano il perché, vi risponderà che loro sono la forza più potente sulla Terra ed è normale che gli alieni si scontrino con loro e non con le persone che vivono nel Burundi.

✐ Nessuno usa macchine con il cambio manuale.

✐ Lo slip da uomo che noi Italiani usiamo per andare al mare, dagli Americani è visto come qualcosa di bizzarro, quindi se state per partire per l'America comprate un costume normale, se non volete che pensino che siate degli idioti!

✐ Se superate i venti giorni consecutivi di assenza a scuola dovete pagare una multa di 1000 $! 

I professori postano online tutte le lezioni, quindi la scusa, il cane mi ha mangiato il compito non funziona più!

In una pizzeria se trovate scritto Pizza with Pepperoni, non è pizza con le verdure, ma corrisponde alla nostra Diavola.

✐ Gli Americani credono che andare al McDonald's e ordinare un hamburger e patatine fritte sia salutare perché è solamente carne e patate! Poi non vi lamentate se morite a sessant'anni.

In Colorado per uccidere un alce si deve pagare una tassa di quaranta dollari, quindi molte persone vanno a caccia per risparmiare soldi sulla carne.

✐ Se avete lo stomaco sotto sopra e avete l'influenza intestinale, scordatevi il riso lesso in bianco e il tè, perché qui in America vi faranno mangiare crackers e Sprite!

✐ Molte persone non hanno mai visto la banconota da 2 $. 

Mentre un Italiano usa milioni di aggettivi: bellissimo, fantastico, spettacolare... Gli Americani useranno sempre e solo Awesome!

✐ Basta scrivere il nome Armando sugli alimenti per far credere ad un Americano, che siano prodotti Italiani, ma in Italia neanche esistono. 

✐ Se state cuocendo i spaghetti il modo per vedere se sono cotti è tirarne uno al muro! 

✐ Non metterebbero mai würstel e patatine fritte sulla pizza. 

Non danno mai del lei: Su questo troverete due scuole di pensiero, chi dice che non danno del lei perché ci sono meno distinzioni in classi sociali, e credono molto nell'uguaglianza. E chi dice che è una cosa acquisita dal passato, perché nell'inglese antico "tu" si diceva "thou", mentre "voi" era "you" e quindi loro non danno del "tu" ma del "voi"!

Nello Utah c'è una legge che ti permette di tenere armi nucleari dentro casa, ma che non puoi farle esplodere.

✐ Nel New Jersey è vietato indossare giubbotti antiproiettile mentre si commette un omicidio. 

✐ In Arizona è illegale abbattere un cactus, si rischiano 25 anni di prigione. E nella contea di Mohave chi viene sorpreso a rubare sapone può essere condannato a lavarsi fino all'esaurimento della saponetta! 


C'è ne sono molte altre che forse pubblicherò in un secondo post #Curiositàsull'America!
Hanno leggi e pensieri assurdi, che ti fanno rimanere senza parole oppure ti fanno ridere, ma nel caso della pizza ti fanno solo perdere l'appetito!


mercoledì 21 ottobre 2015

#37 Secondo mese!

Oggi sei ottobre sono passati perfettamente due mesi da quando ho messo piede sull'aereo per Denver e successivamente per Montrose.
Sono cambiate tante cose da quel giorno, e per prima sono cambiata io, ciò che prima risultava essere un problema ora non lo è più, ciò che prima era importante o non lo è più o ha acquistato importanza. Se prima non uscire la sera o stare un giorno senza vedere gli amici era la cosa più brutta del mondo, ora quando sono sola, sono felice, ho imparato a star bene con me stessa, a comprendermi, ad apprezzarmi.
Prima agivo sempre istintivamente ora penso prima di agire o di parlare, ascolto, ho imparato a non dire mai no, qualsiasi cosa mi viene proposta non mi tiro mai indietro ed ho fatto esperienze fantastiche. 

Non dò più niente per scontato, un sorriso, un abbraccio, un saluto. Non dò per scontato che quando arriverò a casa, stanca dopo l'allenamento, dopo la scuola, alle nove di sera troverò la cena pronta, non dò per scontato che la famiglia sia sempre disponibile per portarmi o venirmi a riprendere secondo i miei impegni. 

Ho imparato a lottare per ciò che voglio, ho imparato che io sono tutto ciò di cui ho bisogno, che la mia felicità dipende esclusivamente da me stessa, non dalla scuola, non da un brutto voto, non da un'amico, non da un ragazzo! La mattina alzati dal letto e sorridi allo specchio, fiera di te stessa e di ciò che stai costruendo, e in quel momento capirai quanto stai crescendo e quanta forza hai. Nessuno potrà toglierti la tua felicità. 
Ho imparato a dimostrare le cose a me stessa e non agli altri, ho imparato che se vinco ad una gara lo faccio per dimostrare a me stessa che posso farcela e non per mostrare agli altri che io l'ho fatto e loro no! Ho imparato a studiare per me stessa e non per prendere un voto. Il voto è solamente un'etichetta, una delle tante che le persone ti assegneranno, senza conoscerti senza sapere chi sei! 

Dopo due mesi sono riuscita a fare ció che prima sembrava impossibile e sono solo all'inizio del mio percorso, percorso che affronteró da sola, e quando cadró mi rialzeró ancora più forte di prima, orgogliosa di ciò che sto diventando. 

Sto vedendo pian piano i miei miglioramenti, gli obbiettivi superati ponendone di nuovi sempre più duri. Una delle cose che mi ha stupito che ora penso in inglese, quando sbatto il mignolo allo spigolo del mobile la parolaccia pronunciata dalla mia bocca è in inglese e quando mi chiedono di parlare in italiano devo pensarci non mi risulta più spontaneo come all'inizio. 

Questo piccolo post per festeggiare i primi due mesi di questa esperienza che mi regala ogni giorno cose nuove. 

sabato 17 ottobre 2015

#39 HERE FOR WIN!


HERE FOR WIN! 

Qui per vincere!... La frase che mi ripeto tutte le mattine appena mi alzo e la sera prima di andare a dormire, la frase che ci dovremmo ripetere tutti i giorni e non solo quando si sta affrontando una situazione in particolare. 
Si dovrebbe sempre combattere per emergere, per non essere uno dei tanti, per essere la scelta ovvia, se fai qualcosa impegnati, dai il tuo meglio, vinci! Ma se non dovessi riuscirci, riprovaci a testa alta, sbagliando imparerai a farcela! 

Sono qua per vincere, contro la me stessa che pensava che non ce l'avrei fatta e contro tutte quelle persone che non hanno mai creduto che sarei arrivata fino a qui, ed ancora continuano a pensare che non sono all'altezza di questo viaggio, rimanendo  indifferenti delle mie vittorie e dei traguardi raggiunti! 
Molti sperano che io non riesca ad affrontare lo stress, le difficoltà, e che cada difronte ad un ostacolo senza riuscire ad alzarmi, per poi imbarcare i miei bagagli su quell'aereo prima del tempo!
Queste persone non mi conoscono, non sanno che combatterei fino all'ultimo con tutte le mie forze, che dopo ogni sconfitta sono pronta a rialzarmi per poi cadere altre mille volte.

Non vedrete mai quando abbraccio un cuscino perché sono stanca e l'unica cosa che vorrei fare è piangere, ma vi sarà mostrata solo la parte vincitrice, il sorriso, vedrete le cicatrici senza sapere da cosa sono state create.
L'unica volta che mostro le lacrime è quando mia nonna mi dice che è la mia follower numero uno, che legge tutto quello che scrivo, vede tutte le mie foto, e si fa stampare le pagine del mio blog per rileggerlo ogni qualvolta mi sente lontana, e mio nonno che scorrendo lo sguardo su quei fogli riesce a stento a trattenere le lacrime! Quando i miei genitori mi scrivono che sono orgogliosi di me, e me lo dicono anche nei momenti peggiori, quelli in cui vorrei solamente mettermi sotto una coperta e mangiare!
Quando mia sorella mi racconta come vanno gli allenamenti, e dei suoi obbiettivi raggiunti.
Quando tua zia ti chiede di raccontagli i dettagli più intriganti della tua avventura, ma... qui di intrigante non c'è un bel niente ahahaha!
Quando la mia squadra, con la quale ho condiviso ogni minima cosa per sette anni, mi scrive che il mio posto sarà sempre libero e che loro mi aspettano, e che nonostante tutto gli dispiace che in America non ci sono i figoni che tanto speravamo!

Questi sono i momenti in cui mi sento veramente debole, è come se avessi voltato le spalle alla vita costruita in 16 anni, per ricominciarne un'altra di soli dieci mesi! Ma grazie a tutte queste persone so che non ho perso nulla ma ci ho solo guadagnato, oltre a tutte le fantastiche esperienza che questa seconda vita mi sta dando, anche la certezza che ho persone che mi vogliono bene, nonostante i 10,457.34 km che ci separano! 

domenica 11 ottobre 2015

#38 Homecoming.

La famosissima settimana dell Homecoming, la settimana più pazza e divertente di tutto l'anno, piena di attività e festeggiamenti. Ma che cos'è l'Homecoming? E' una partita di football, dove gli ex giocatori tornano a casa = Homecoming. Ma questi festeggiamenti si estendono a tutta la settimana per terminare sabato con il grande ballo.
Vendendola un po' con un occhio critico è la settimana dove le persone cercano disperatamente la loro anima gemella, e la trovano! Nei ragazzi o ragazze più brutte della scuola, ma sentendo loro è amore a prima vista, si amano davvero, ma tutta questa infatuazione finirà il lunedì dopo il ballo! E' un po' come la magia di cenerentola che svanisce a mezzanotte, il loro amore finirà lunedì!
Nonostante tutta questa finzione e messa in scena devo fare i miei complimenti ai ragazzi americani, che si inventano metodi sempre più originali per invitare ragazze al ballo.
Io sinceramente ho preferito andarci con le mie amiche, ed ho evitato con grande astuzia gli accenni di corteggiamento da parte dei ragazzi a cui non ero interessata.
Parliamoci chiaro il corteggiamento di un ragazzo americano è "penso che tu sia veramente una bella ragazza e tu pensi che io sia carino?". Care ragazze se il ragazzo che vi fa questa domanda non vi piace o rispondete di no, oppure fate come me, che rispondevo con la foto del mio fratellino ospitante e dicevo che lui era carino!

Tralasciando le mie avventure con i ragazzi americani, in questa settimana non mancano le attività, come il fatto di lanciare un tema per ogni giorno della settimana, per farvi capire meglio vi darò una breve descrizione di quella che per me è stata la settimana dell'homecoming.
  • Lunedì: Mountaneer day...



 
Camicie a quadri, stivali e sei pronto per un'escursione tra le montagne del Colorado. 
  • Martedì: Pink out day...

Rosa che siano i calzini, la maglietta, o chi ha preferito tingersi i capelli! Non importa l'importante è che sia rosa.


  • Mercoledì: Twin day...

Il giorno dei gemelli, se i vostri amici non voglio partecipare, scegliete una persona qualunque e chiedete di essere il vostro gemello, potete scegliere di andare a scuola con lo stesso pigiama, con lo stesso cappello, oppure una semplice maglietta! 
Dopo la giornata a scuola c'è stata la parata sulla strada principale, la banda che suona, i ragazzi che portano la bandiera degli Stati Uniti, del Colorado, di Montrose e in fine della scuola. Ogni classe sfilava con un carro creato da loro, con musica e palloncini, e le cheerleader e i giocatori di football erano sui camion dei pompieri.



Ed io ero lì, orgogliosa di far parte di questa squadra, di questa scuola.


  • Giovedì: Tropical day... Al quale non ho partecipato perché credetemi in un posto di montagna, trovare oggetti o vestiti tropicali e qualcosa di impossibile! Ma comunque la giornata non è finita a scuola, la sera c'è stato il powderpuff dove le ragazze giocano a football e i ragazzi fanno i cheer. Ma durante tutto ciò noi vere cheerleader eravamo ad aspettare che finisse la partita su una collina, completamente al buio, con un freddo assurdo, per illuminare all'arrivo di tutti gli altri student una grande M "Montrose" sulla collina, per poi andare di corsa a casa visto che ancora nessuno vuole ibernare nelle prime fredde notti di autunno. 


  • Venerdì: Spirit day... E' la giornata dove tutti indossano i colori della scuola, rosso, bianco e nero. Le lezioni sono durante solo 30 minuti non facevo in tempo a mettermi seduta sulla sedia, aprire il quaderno e prendere la penna, che già la campanella era suonata! Ma comunque perché le classi duravano così poco? Perché c'è stata l'assemblea di ben due ore, dove venivano presentati tutti i team della scuola, e dove noi cheerleader abbiamo dovuto fare una piccola esibizione per poi rimanere tutto il tempo in piedi ed incoraggiare il pubblico ad applaudire. Ma non è successo solo questo ci sono stati dei giochi divertenti e poi non so se ve l'ho detto la mia scuola ha raccolto dei fondi (16.763 $) che sono stati donati ad un ospedale per bambini, ed ogni tot dollari raccolti un professore doveva tagliarsi la barba o i capelli, o tingersi i capelli o farsi la cresta e tutto ciò è stato fatto durante quest'assemblea. Una bella iniziativa. 
          E alla fine della giornata partita di football, alla quale abbiamo perso 14 a 34, se fossi stata in Italia avrei detto bella figura de merda! Ma comunque non ci trovo praticamente niente di differente dalle altre partite a parte il fatto che hanno sfilato i re e le reginette dell'Homecming, c'è n'è una coppia per ogni anno, ma i senior sono quelli principali. Quest'anno il titolo di re lo ha vinto un ragazzo che frequenta la chiesa con me, è un ragazzo disabile, molto dolce, e vederlo sorridere così davanti a tutti, mi ha fatto credere un pochino nell'umanità, perché invece del ragazzo che gioca a football, hanno votato tutti per lui! 
Ma bisogna dire anche che non solo gli americani non hanno il gusto nel vestirsi ma non lo hanno neanche per scegliere delle reginette del ballo decenti, l'idea di bellezza che hanno i ragazzi in Italia è completamente differente da quella che hanno i ragazzi in America!


  • Sabato: Il giorno del tanto atteso ballo... Vorrei iniziare a raccontarvi questa giornata dal momento in cui ho comprato il vestito, tutte le ragazze sanno che comprare un vestito con delle scarpe è una delle cose più complicate a questo mondo. Sono stata un'intera giornata a girare per negozi con Evelyn, ci sono negozi appositi per questo tipo di occasioni, Prom e Homecoming, dove potrete trovare ogni tipo di vestito, in ogni tipo di colore, forma e lunghezza, ma come al solito l'abito che piace a voi sarà sempre il più costoso! Per farvi un'idea ci sono vestiti che costano 90 dollari e vestiti che ne costano 700, a voi la scelta se volete spendere un patrimonio per un vestito che indosserete solamente per cinque ore nessuno vi dirà di no. Ma io ho optato per il vestito da 90 dollari. 
Per partecipare all'Homecoming dovete comprare il biglietto: 7 dollari con la carta della scuola, 12 dollari senza la carta della scuola e 20 dollari per tutti quelli che non fanno parte della scuola e vengono da fuori, ma fate bene attenzione se non siete uno studente di quell'istituto per partecipare al ballo dovete avere meno di 21 anni, e il vostro datore di lavoro ho il preside della scuola/college dovrà firmare un foglio dove attesta che il comportamento della persona è adatto ad una festa per adolescenti. 

La giornata del ballo è dedicata completamente a voi, viene presa veramente sul serio questa festa, molte persone vanno dal parrucchiere, estetista e truccatrice per prepararsi al meglio, ma io fortunatamente ho avuto la mia host mum che mi ha aiutato con le unghie e con i capelli.
Prima della festa ci si ritrova con le amiche per farsi le foto prima del ballo...



E poi pronti, partenza e via... Diretti verso la palestra della scuola, ma dopo una mezz'ora tutte le tue aspettative svaniscono nel nulla, se posso essere sincera è una delusione assurda! E' un po' come la nostra discoteca in Italia ma con persone che non riescono a muoversi a tempo di musica, musica che è praticamente inadatta per ballare.  Le ragazze che pur di farsi notare da qualche ragazzo si alzano il vestito e iniziano a twerkare (dignità buttata nel cesso)...  Quando i ragazzi ballano con le ragazze gli si mettono dietro ( non so sinceramente come spiegarvi il movimento che fanno, ma ci proverò! Mettetevi in piedi, poggiate le mani sui fianchi e piegate un ginocchio per volta, e i vostri fianchi si muoveranno destra/sinistra). Questo è il movimento che fanno per tutte e quattro le ore del ballo. Potete immaginare quando possa essere ripetitiva la cosa, dopo due ore volevo scappare...

Nonostante ciò ho potuto osservare i tipici comportamenti degli Americani in questa situazione:
Ci sono quelli che vanno al ballo, ma stanno seduti tutto il tempo;
Quelli che ballano tutto il tempo e hanno la camicia, rigorosamente rossa, viola o blu, che a fine serata è da strizzare;
Tutte le ragazze spendono 50 euro per un paio di scarpe che dopo aver varcato la porta della palestra, tolgono e lasciano in un angolo;
Ci sono persone che ballano solamente perché gli altri ballano;
Quelli che vanno al ballo perché ci vanno tutti.

E quindi il 50 percento delle persone non si diverte, ma partecipa al ballo perché deve, per essere accettati da questa società si deve ballare, sorridere e far finta che sia la cosa più divertente che si abbia mai fatto!



martedì 29 settembre 2015

#36 Cosa vuoi fare da grande?

Fin da piccoli ci viene chiesto "Cosa vuoi fare da grande?" Le prime risposte erano le più spontanee, volevamo diventare ciò che per noi rappresentava la felicità, c'è chi rispondeva l'astronauta, chi la ballerina, c'era anche chi si distingueva da subito perché voleva fare il netturbino, ma comunque avevamo ben chiaro ciò che ci avrebbe reso felici quando avremmo raggiunto l'età adulta.
Quando inizi a crescere e a frequentare le scuole medie, la domanda viene riproposta, ma la risposta cambia, si inizia a pensare a dei lavori che oltre a soddisfare la nostra felicità possano riempire il portafoglio, e così ci viene spontaneo rispondere "Io farò il medico!", "Io farò la psicologa", "Io la veterinaria"... Anche sta volta come quando si era più piccoli la risposta era molto schietta, nessun ragionamento logico, nessun problema.
Dopo poco arrivano gli anni del liceo, sei cresciuto, stai maturando e quando la fatidica domanda "Cosa vuoi fare da grande?" ti viene posta, tutti si aspettano che tu abbia ordinato le tue idee, tutti si aspettano che tu risponda alla domanda con consapevolezza e sicurezza, tutti si aspettano che tu abbia già deciso in che università andare e cosa prendere. Le persone aspettano la tua risposta, aspettano di sapere il verdetto finale, e tu sei li davanti a loro che cerchi di dare alle tue idee un ordine logico, ma... "Non lo so, ci sto ancora pensando" è l'unica cosa che riesci a dire, perché il tuo sogno è ostacolato dalle università a numero chiuso e dai tanti raccomandati che ti passeranno avanti senza sapere nemmeno quanto tu hai studiato per quell'esame.
E tu ragazza o ragazzo di quindici anni, pensando al tuo futuro e a come renderlo migliore,  prendi la decisione più importante di tutta la tua vita, la decisione che ti cambierà per sempre, fissi come tuo obbiettivo quello di andare a studiare a l'estero. Inizi la grande lotta che formerà il tuo carattere, prima di tutto devi convincere te stesso che puoi farcela e dopo devi fare lo stesso con i tuoi genitori, e quando riuscirai a far valere le tue idee e i tuoi pensieri con loro avrai percorso dieci scalini di quella grande scalinata, ma sarà sempre più difficile salire... 
Iniziata l'avventura ti si cominciano ad aprire nuove porte grazie alla conoscenza della lingua e grazie a te stesso che ogni giorno impari ad essere più autonomo e più maturo. Una maturità che ti porta a pensare prima di rispondere a  quella famosa domanda, pensare ai problemi, ai pro e i contro, inizi a credere che il tuo futuro sia fuori dall'Italia, o forse no... Tante domande, poche risposte, ma sul quel foglio bianco i piani iniziano ed essere più chiari.

Ora quella ragazza ha ha diciassette anni, è nel pieno evolversi del suo carattere, dei suoi pensieri, delle sue idee, dei suoi valori, nel pieno di quella grande avventura oltreoceano... Ed ora alla domanda "Cosa vuoi fare da grande?" la sua risposta è molto vaga, e risponde con una finta sicurezza: Non so ancora quale sia la mia strada, se sarà tra le materie scientifiche od umanistiche, non ho ancora capito se tra una decina di anni voglio vedermi con indosso un camicie bianco o se dietro una scrivania, ma grazie a quest'esperienza che sto vivendo ho capito che forse l'Italia non è il mio posto, mi piacerebbe vedermi... Nel Nord Europa, oppure in America in un college, per ora sto seriamente valutando la possibilità di trasferirmi in una città del Nord Europa, infondo già l'ho fatto una volta venendo in America, mi sono messa in gioco ed ho ricominciato una seconda vita che non scorderò mai. 
Questo è tutto, forse la risposta che davo da bambina era più esauriente, " Io da grande voglio fare la fisioterapista!", forse un giorno lo sarò veramente nessuno può saperlo, ma per ora nella mia testa c'è solo un grande punto interrogativo. 

Saluti dalla oloradan...

giovedì 24 settembre 2015

#35 Orgogliosi di essere...

Avete mai conosciuto un'italiano orgoglioso di essere nato in Italia, di vivere in Italia ed avere sul documento scritto nazionalità italiana?
Io no... E solo dopo aver "lasciato" l'Italia, dopo aver vissuto in un posto differente posso affermare che il vero problema dell'Italia siamo noi Italiani...

In America tutti i giorni le persone si alzano si guardano allo specchio e sono convinti di essere nel paese più bello del mondo, che la loro cultura sia la migliore, e non perché mangiano pizza e pasta o perché hanno vicino casa il Colosseo...

In America ogni giorno a scuola si recita The pledge of allegiance (giuramento di fedeltà): « I pledge allegiance to the Flag of the United States of America, and to the Republic for which it stands: one Nation under God, indivisible, with liberty and justice for all. »
Tutti i ragazzi si alzano in piedi mano sul cuore e si giura fedeltà alla bandiera e alla Repubblica che essa rappresenta: una Nazione al cospetto di Dio, indivisibile, con libertà e giustizia per tutti. La gente ci crede veramente, sono orgogliosi di essere nati americani e sono orgogliosi di insegnare la loro cultura e le loro tradizioni ad altri popoli. 

Ogni bambino fin da piccolo sa che il suo paese, L'America ha combattuto per la libertà ed è spinto a combattere per le proprie idee, i propri valori, e nessuno gli dirà di non farlo, nessuno si girerà dall'altra parte quando lui esprimerà i suoi pensieri. 

In America nessun ragazzo sogna di vivere o di studiare in un altro paese, nessun paese è migliore di questo, che tu sia americano o meno in questo paese vieni valutato per le tue capacità, per ciò che vali veramente, nessuno ti farà sconti perché non capisci la lingua o perché vieni da un altro paese. Se vuoi vivere nella loro stessa terra devi faticare come faticano tutti, e quando riuscirai a raggiungere il gradino più alto, capirai di avercela fatta, con le tue forze, in un paese dove la meritocrazia esiste veramente, e nessun raccomandato ti ruberà il posto, se quel posto te lo sei veramente meritato. 


L'America è quel paese dove i politici fanno il loro lavoro, e il lavoro c'è anche per i giovani, l'America è quel paese dove gli studenti studiano e lavorano contemporaneamente perché le loro mamme non pensano che possano stancarsi troppo... L'America è quel paese dove i ragazzi dopo compiuti i diciotto anni lasciano la loro casa, la loro famiglia e pagano da soli i loro studi, a diciotto anni in Italia i ragazzi non sanno neanche stirarsi una maglietta.


La scuola in America incoraggia ogni singolo ragazzo a trovare la propria vocazione, a coltivare l'amore per le arti e per gli sport, non tutti abbiamo lo stesso tipo di intelligenza è come valutare una scimmia, un elefante ed un pesce rosso, mentre si arrampicano su un albero. E questo gli Americani lo sanno bene, perché non è importante sapere in che anno è nato Galileo Galilei o saper disegnare una parabola. In queste scuole ogni ragazzo ha il suo posto nessuno si sente diverso, nessuno si sente di non appartenere a questo luogo.


In America nessuno si sente diverso, perché sono abituati a convivere con il ragazzo omosessuale, con la ragazza emo, con persone che appartengono a culture differenti. Non esiste l'omofobia, non esiste il razzismo. Perché in America c'è un unica grande cultura quella Americana, che ne comprende moltissime quella messicana, asiatica, spagnola, ma tutti hanno gli stessi diritti, tutti pagano le stesse tasse e tutti vengono giudicati nello stesso modo.


In America quando assistiti a partite di qualsiasi sport, non sentirai mai imprecare, non vedrai mai genitori che incitano i propri figli sminuendo quelli degli altri, lo sport è vissuto in modo sano, e i ragazzi crescono in modo sano, con una competitività sana. 

A scuola durante i cambi dell'ora è inevitabile che le persone si scontrino, ma ti sentirai sempre dire "mi spiace", le persone si scusano per i loro piccoli errori, in Italia se per sbaglio osi scontrare una persona tra la folla, tra bestemmie e cazzotti non si sa dove andare a parare. 

Quindi cari genitori e cari ragazzi prima di partire, pensateci bene, se avete paura del cambiamento non fatelo, non partite! Se voi genitori non siete disposti a vedere i vostri figli che al loro ritorno, se ritorneranno, saranno cambiati avranno obbiettivi diversi, valori diversi e saranno così tanto distanti mentalmente dai loro coetanei che avranno poco e niente da condividere. Se avete paura che vostro figlio possa vedere veramente cosa non va nel proprio paese, non fatelo partire. Tenetelo in quel paesino a mangiare lasagne e continuate a lavare le sue mutande, tranquilli così non crescerà mai sarà sempre il vostro piccolo che continuerà a dare dello straniero, ad un ragazzo che ha come prima lingua una differente dalla sua, continuerà a chiamare gay, il ragazzo o la ragazza che non condividono il suo pensiero, e continuerà a credere che l'Italia è il paese più bello del mondo perché noi abbiamo la pizza, la pasta, il parmigiano e la mozzarella di bufala. E sarà proprio così il futuro popolo Italiano, troppo impegnati a catalogare le persone per le loro differenze, troppo impegnato a guardare il calcio o Maria De Filippi per capire che gli hanno rubato il futuro, che gli hanno stracciato i sogni davanti agli occhi, per capire che si lavora tutto il giorno per cercare di ottenere una felicità e una serenità economica che non gli sarà mai concessa! 


lunedì 21 settembre 2015

#34 Il cibo il tuo nemico più grande....


Questa immagine vi spiega in quattro semplicissime illustrazioni, dei dinosauri conosciuti anche come gli animali più grandi del mondo e... in basso a destra non so se riuscite a vederla quella palla rosa che sembra essere la versione grassa di "Peppa Pig" con sotto scritto Exchange Student, ecco quella sono io! NO io non mangio pizza come quel dolcissimo dinosauro, perché qui la pizza sa letteralmente di plastica, NO io non mangio patatine fritte e NO io non bevo coca-cola o altre bibite gassate, solo acqua, MA comunque sto iniziando ad ingrassare e come me credo molti altri exchange student...

Nonostante cerco di tenere la mia alimentazione il più corretta e il più equilibrata possibile, sto lievitando come una pagnotta, che in America non hanno, ahahah rileggendo mi fa ridere la parola pagnotta, non so neanche se sia una parola vera, ma comunque sto lievitando come una rosetta o qualsiasi altro tipo di pane! 

Perché? Questa è la domanda che molti si pongono ogni volta che sentono i vestiti che iniziano ad andare stretti, jeans che non si allacciano più o bottoni della camicia che partono. NO NON SONO A QUESTI LIVELLI e non ho la minima intenzione di arrivarci, ma comunque ci si sente un po' una piccola balenottera. 
Il perché non lo so e credo che non lo scoprirò mai, ma il mio grande amore per il cibo ed il mio ancora più grande amore per me stessa e per il mio corpo, mi ha spinto a pormi delle domande:

Se mangiare è un bisogno fisiologico, perché ingrassiamo? 
non ci vuole un gradissimo scienziato per rispondere, perché mangiamo troppo e allora dobbiamo cambiare domanda, perché mangiamo troppo? 

Che poi non è vero che si mangia troppo, perché qui in America farete colazione alle 7, pranzerete intorno alle 12.30 e cenerete alle 5 quindi farete solo 3 pasti, ma qualsiasi cosa venga cucinata contiene molte molte calorie, perché per cucinare una semplice bistecca ci mettono ketchup, salsa barbecue e non so cos'altro, quando poi addenterete quella succosissima carne non potrete più smettere di mangiarla perché sarà veramente buona... ed intanto il vostro giro vita inizia ad avere le sembianze dell'Equatore.

E poi calcolando che niente è veramente cucinato come fanno le nostre care nonne italiane, ma è tutto congelato quindi i chili in più sono assicurati! Il concetto di preparare i pasti è : prendere le cose dal congelatore, 10 minuti nel microonde e poi via con salse e condimenti e la cena è assicurata! 
Per non parlare tutti quei dolcetti, cookies o altre schifezze varie, sono ovunque, ti perseguitano e non puoi non mangiarle questo è l'errore più grande di sempre, ma dopo che li hai mangiati ti senti così bene, sereno, senza pensieri... Ma i pensieri vengono la mattina successiva quando ti alzi dal letto ti specchi e sembri incinta di 4 mesi per tutto quello che hai mangiato il giorno prima...

A parer mio tutti gli exchange students non dovrebbero sottovalutare la grande lotta che li aspetta contro il cubo, è una delle cose più dure perché quando vedrai il tuo peso aumentare starai male, te la prenderai con te stessa e ti consolerai mangiando ancora e ancora... 

Tanto per rimanere in tema è quasi ora di pranzo e vi devo lasciare che ho appuntamento con un panino gustosissimo....