venerdì 18 dicembre 2015

#48 Secret Santa

Il Natale è il periodo dell'anno che preferisco, si trova il tempo per fare tutto, per leggere un bun libro sotto una coperta davanti il camino, guardare un film in compagnia, e soprattutto passare del tempo in famiglia. Pensando al Natale, non posso non ricordare casa dei nonni, dove ogni anno, non importa quanti anni hai ma fai l'albero e il presepe, apparecchi la tavola, e aiuti o semplicemente osservi nonna mentre prepara il grande cenone.
Il calore del camino, l'odore di casa, la sensazione che in momenti come questi non può andare storto niente, tutti intorno ad un tavolo, maledicendo il tempo che passa, ricordando quanto fosse bello essere un bambino che crede in Babbo Natale.

Ma tutti i bambini crescono, e a volte quei bambini che avevano come unico desiderio quello di incontrare Babbo Natale, iniziano ad avere bisogno di allargare i propri confini di scoprire cose nuove, anche se questo comporta non passare le feste a casa, tra l'affetto, gli odori e i sapori della propria famiglia. 

E così ti ritrovi a convivere con quegli che sono le tradizioni americane, luci su ogni casa, canzoni di Natale in ogni locale, decorazioni in ogni giardino. Conosciamo l'America per essere il paese dei giganti, tutto è abnorme e lo è anche il Natale. 

Ci sono degli elfi che abitano le case di ogni bambino dal 1 dicembre al 24 dicembre, l'elfo di casa mia si chiama Bernard ed ogni mattina fa uno scherzo, lo puoi trovare attaccato al muro, che mangia caramelle, che gioca con il dentifricio... Questo piccolo elfo è ciò che sostituisce la letterina, perché sarà lui a dire a Babbo Natale se i bambini sono buoni o cattivi e quali regali desiderano. 


Avete presente quei maglioni, o magliette orribili, che le persone indossano nei film di Natale? Qui le persone li indossano veramente, maglioni, verdi, rossi, bianchi, blu, con disegni raffiguranti il Natale! 
Ogni volta che ne vedo uno il buon gusto da italiana che in me viene violentato. 

Non c'è cosa più bella di passare il Natale tra la neve, anche se sto ibernando con meno tredici gradi, e le persone che mi dicono che l'inverno deve ancora arrivare.

Riguardo il Natale non credo che gli americani abbiano delle vere e proprie tradizioni, perché ognuno si organizza in modo diverso, c'è chi non festeggia la vigilia, chi fa la colazione la mattina di Natale, o chi come me il ventiquattro a sera andrà a mangiare cinese, mangiare cinese in America a Natale, c'è qualcosa che non quadra...
Ma nonostante questo di solito sia un periodo un po' malinconico per tutti gli exchange student, io mi sento pronta a fare qualsiasi tipo di esperienza, sciare, snowboard, slitta, andare a cavallo sotto la neve, mangiare tutti i biscottini ch mi ha mandato la mia famiglia...

Anche se non ci sono tradizioni come le nostre, le persone vestite a partire dal 1 dicembre rigorosamente in tema natalizio ( andrò anche io a comprare uno di quei maglioni! Giuro!), le luci su ogni casa, le decorazioni nei giardini e le canzoni che vengono trasmesse in ogni locale mi fanno sentire sempre di buon umore.

Con le mie compagne di squadra abbiamo fatto una cosa che si chiama Secret Sister Santa, dove praticamente ogni ragazza riceve una compagna di squadra alla quale dovrà regalare ogni giorno della settimana un piccolo regalino, tutto questo in forma anonima, la mia sister è stata super divertente, ed ha rispettato al massimo tutti i temi, Motivational Monday, Tasty Tuesday, Wacky Wednesday, Thirsty Thursday e Fuzzy Friday.


Per chi non lo sapesse qui non esiste la befana, essi quella signora che pensavo girasse il mondo su una scopa, a quanto pare ha deciso che in America di dolci ce ne sono fin troppi tutto l'anno e i bambini non hanno bisogno di ulteriore zucchero. Così la famosissima calza, che in Italia corrisponde al calzettone di papà attaccato al camino, qui viene attaccata per il Natale con tanto di decori e lettera attaccata.

Così vi accenno il mio primo Natale americano, che mi ha nuovamente riempito di entusiasmo ed anche un po' di nostalgia....  





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