giovedì 24 settembre 2015

#35 Orgogliosi di essere...

Avete mai conosciuto un'italiano orgoglioso di essere nato in Italia, di vivere in Italia ed avere sul documento scritto nazionalità italiana?
Io no... E solo dopo aver "lasciato" l'Italia, dopo aver vissuto in un posto differente posso affermare che il vero problema dell'Italia siamo noi Italiani...

In America tutti i giorni le persone si alzano si guardano allo specchio e sono convinti di essere nel paese più bello del mondo, che la loro cultura sia la migliore, e non perché mangiano pizza e pasta o perché hanno vicino casa il Colosseo...

In America ogni giorno a scuola si recita The pledge of allegiance (giuramento di fedeltà): « I pledge allegiance to the Flag of the United States of America, and to the Republic for which it stands: one Nation under God, indivisible, with liberty and justice for all. »
Tutti i ragazzi si alzano in piedi mano sul cuore e si giura fedeltà alla bandiera e alla Repubblica che essa rappresenta: una Nazione al cospetto di Dio, indivisibile, con libertà e giustizia per tutti. La gente ci crede veramente, sono orgogliosi di essere nati americani e sono orgogliosi di insegnare la loro cultura e le loro tradizioni ad altri popoli. 

Ogni bambino fin da piccolo sa che il suo paese, L'America ha combattuto per la libertà ed è spinto a combattere per le proprie idee, i propri valori, e nessuno gli dirà di non farlo, nessuno si girerà dall'altra parte quando lui esprimerà i suoi pensieri. 

In America nessun ragazzo sogna di vivere o di studiare in un altro paese, nessun paese è migliore di questo, che tu sia americano o meno in questo paese vieni valutato per le tue capacità, per ciò che vali veramente, nessuno ti farà sconti perché non capisci la lingua o perché vieni da un altro paese. Se vuoi vivere nella loro stessa terra devi faticare come faticano tutti, e quando riuscirai a raggiungere il gradino più alto, capirai di avercela fatta, con le tue forze, in un paese dove la meritocrazia esiste veramente, e nessun raccomandato ti ruberà il posto, se quel posto te lo sei veramente meritato. 


L'America è quel paese dove i politici fanno il loro lavoro, e il lavoro c'è anche per i giovani, l'America è quel paese dove gli studenti studiano e lavorano contemporaneamente perché le loro mamme non pensano che possano stancarsi troppo... L'America è quel paese dove i ragazzi dopo compiuti i diciotto anni lasciano la loro casa, la loro famiglia e pagano da soli i loro studi, a diciotto anni in Italia i ragazzi non sanno neanche stirarsi una maglietta.


La scuola in America incoraggia ogni singolo ragazzo a trovare la propria vocazione, a coltivare l'amore per le arti e per gli sport, non tutti abbiamo lo stesso tipo di intelligenza è come valutare una scimmia, un elefante ed un pesce rosso, mentre si arrampicano su un albero. E questo gli Americani lo sanno bene, perché non è importante sapere in che anno è nato Galileo Galilei o saper disegnare una parabola. In queste scuole ogni ragazzo ha il suo posto nessuno si sente diverso, nessuno si sente di non appartenere a questo luogo.


In America nessuno si sente diverso, perché sono abituati a convivere con il ragazzo omosessuale, con la ragazza emo, con persone che appartengono a culture differenti. Non esiste l'omofobia, non esiste il razzismo. Perché in America c'è un unica grande cultura quella Americana, che ne comprende moltissime quella messicana, asiatica, spagnola, ma tutti hanno gli stessi diritti, tutti pagano le stesse tasse e tutti vengono giudicati nello stesso modo.


In America quando assistiti a partite di qualsiasi sport, non sentirai mai imprecare, non vedrai mai genitori che incitano i propri figli sminuendo quelli degli altri, lo sport è vissuto in modo sano, e i ragazzi crescono in modo sano, con una competitività sana. 

A scuola durante i cambi dell'ora è inevitabile che le persone si scontrino, ma ti sentirai sempre dire "mi spiace", le persone si scusano per i loro piccoli errori, in Italia se per sbaglio osi scontrare una persona tra la folla, tra bestemmie e cazzotti non si sa dove andare a parare. 

Quindi cari genitori e cari ragazzi prima di partire, pensateci bene, se avete paura del cambiamento non fatelo, non partite! Se voi genitori non siete disposti a vedere i vostri figli che al loro ritorno, se ritorneranno, saranno cambiati avranno obbiettivi diversi, valori diversi e saranno così tanto distanti mentalmente dai loro coetanei che avranno poco e niente da condividere. Se avete paura che vostro figlio possa vedere veramente cosa non va nel proprio paese, non fatelo partire. Tenetelo in quel paesino a mangiare lasagne e continuate a lavare le sue mutande, tranquilli così non crescerà mai sarà sempre il vostro piccolo che continuerà a dare dello straniero, ad un ragazzo che ha come prima lingua una differente dalla sua, continuerà a chiamare gay, il ragazzo o la ragazza che non condividono il suo pensiero, e continuerà a credere che l'Italia è il paese più bello del mondo perché noi abbiamo la pizza, la pasta, il parmigiano e la mozzarella di bufala. E sarà proprio così il futuro popolo Italiano, troppo impegnati a catalogare le persone per le loro differenze, troppo impegnato a guardare il calcio o Maria De Filippi per capire che gli hanno rubato il futuro, che gli hanno stracciato i sogni davanti agli occhi, per capire che si lavora tutto il giorno per cercare di ottenere una felicità e una serenità economica che non gli sarà mai concessa! 


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